Pensioni, bene per Forze armate e sanitari

 

 

Roma, 30 Maggio 2023 – Secondo quanto riportato dalle proiezioni contenute nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti sulle future pensioni per chi oggi ha 40 anni, la situazione migliore riguarda chi lavora nelle forze armate o nel comparto sanitario. Dai dati infatti emerge che il montante contributivo in essere tenendo conto dell’anzianità maturata alla fine del 2020, per le forze armate raggiunge in media circa i 235 mila euro, mentre per chi opera nella sanità il montante contributivo raggiunge i 178mila euro: “Retribuzioni medie che si collocano ben al di sopra di quelle presentate dalle altre categorie” spiegano i magistrati.

I “casi-tipo”

Lo studio è basato sui dati estrapolati dall’Inps partendo dalle analisi di undici “casi-tipo” di quarantenni occupati e totalmente contributivi che nel complesso presenta “circa 1.700 posizioni assicurative di soggetti che al 31 dicembre 2020 avevano 40 anni, con 92 mila individui assicurati, rappresentativi di 800 mila soggetti”. Le persone analizzate sono rappresentate da lavoratori e lavoratrici dipendenti privati, artigiani autonomi, commercianti autonomi, coltivatori diretti autonomi, lavoratori autonomi parasubordinati disoccupati/mobilitati, lavoratori nel settore sanitario e forze armate.

I giovani

Per quanto riguarda i giovani che lavorano, emerge che molti di loro hanno una retribuzione lorda che non arriva ai 20 mila euro. Secondo il report infatti “su una platea di 575 posizioni, non ci arrivano in 235 (il 48,8%). Situazione che coinvolge il 28% dei giovani occupati”.

Le categorie più fragili

Se da un lato le categorie più avvantaggiate sono quelle sanitarie e delle forze armate, lozaino previdenziale”, cioè il montante contributivo sulla cui base si calcola l’assegno pensionistico, di molte categorie è piuttosto povero. La Corte dei Conti infatti conferma che 6 su 11 (categorie) non arrivano a superare i 100mila euro.

Tra i lavoratori che a fine 2020 avevano 40 anni i più colpiti sono quelli in situazione di mobilità-disoccupazione, i commercianti, i lavoratori del comparto scuola e gli artigiani. Superano di pochissimo i 100 mila euro i lavoratori statali e del settore privato, mentre per i dipendenti privati risulta che in media superano i 137mila euro.

Con uno “zaino previdenziale” appena sopra i 100 mila euro sono stimati i lavoratori statali e le lavoratrici del settore privato. Mentre il montante contributivo dei dipendenti privati è calcolato, nel “valore mediano”, in poco più di 137mila euro.

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