Berna, 2 Luglio 2021 – La Svizzera aderisce all’accordo raggiunto all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) su un nuovo sistema di tassazione delle multinazionali, ma a determinate condizioni. Lo ha annunciato il Dipartimento federale delle finanze (Dff).
“La Svizzera aderisce all’intesa dichiarandosi favorevole alla prosecuzione dei lavori, ma mantiene le sue riserve e le sue condizioni”, sottolinea il Dff in un comunicato. In totale, 130 Paesi, esclusa l’Irlanda, hanno raggiunto un accordo su una riforma della tassazione delle multinazionali, la cosiddetta global tax, compresa l’introduzione di una tassa minima “di almeno il 15%” sui benefici che guidano queste trattative.
Il Dff sottolinea che “la Svizzera, come altri Paesi, ha aderito a queste linee guida nonostante una grande riluttanza, dichiarandosi favorevole alla prosecuzione del progetto, ponendo delle condizioni”. Il Paese alpino “chiede quindi esplicitamente che si tenga debitamente conto degli interessi dei piccoli Paesi nella formulazione finale delle regole e che le procedure legislative dei Paesi interessati siano rispettate durante l’attuazione”, spiega il comunicato.
La Svizzera “vuole anche che i Paesi membri applichino le nuove regole in maniera uniforme e, per quanto riguarda l’aliquota minima, che la soluzione adottata sia equilibrata in termini di aliquota e di base imponibile“. Parallelamente ai lavori dell’Ocse, il Dipartimento federale delle finanze indica che elaborerà – entro il primo trimestre del 2022 – proposte per il Governo “che mireranno a garantire l’attrattività del luogo economico (la Confederazione Elvetica, ndr) e saranno accettate a livello internazionale”.
«Le notizie che arrivano dall’Ocse sono un passo avanti verso l’intesa politica sulla riforma della tassazione delle multinazionali che intendiamo raggiungere al G20 Finanze, in programma a Venezia la prossima settimana sotto la presidenza italiana. Siamo fiduciosi sulla possibilità di trovare un accordo a livello G20 sulla struttura di nuove regole per la riallocazione dei profitti delle grandi multinazionali e per la tassazione minima effettiva che cambierebbero radicalmente l’attuale architettura della fiscalità internazionale, rendendola adeguata rispetto alle caratteristiche dell’economia globale del XXI secolo». Lo ha dichiarato in una nota il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco dopo l’intesa sulla global tax per le multinazionali, con un’aliquota minima del 15%.
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