Mosca, Cremlino ammette flop in Ucraina

 

 

Roma, 11 Maggio 2023 – Per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Cremlino ammette il flop della missione militare speciale. A dichiararlo è il portavoce Dmitry Peskov, in una lunga intervista rilasciata al canale televisivo bosniaco ATV.

Peskov: «Operazione difficile»

«È un’operazione molto difficile» afferma Peskov, «e, naturalmente, alcuni obiettivi sono stati raggiunti in un anno», sottolineando che non si tratta di guerra, ma di una operazione condotta con lo scopo di salvare vite umane e Città.

«Lo scopo iniziale», quello di mettere in sicurezza il Donbass, «è stato raggiunto solamente in parte».

La conquista di Bakhmut

Parlando dei successi dell’esercito russo, il portavoce del Cremlino si sofferma su quanto sta accadendo da circa 9 mesi a Bakhmut, la Città ucraina teatro della più lunga e lenta battaglia di tutto il conflitto russo-ucraino, sostenendo che senza alcun dubbio riusciranno a conquistarla.

Sulla lentezza dei progressi dell’esercito di Mosca ribadisce che la causa è da ricercarsi nel fatto che non si tratta di guerra. «Fare la guerra è una cosa totalmente differente e significa la completa distruzione delle Città e delle infrastrutture. Noi stiamo cercando di salvare vite umane».

Zelensky: «Non cederemo»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intanto su Twitter scrive che “Kiev non è disposta a cedere, perché la nostra missione è quella di salvare il Paese, la nostra indipendenza e il nostro popolo. Ci riprenderemo tutto”, ricordando che a Bakhmut la terza brigata delle forze ucraine è avanzata durante l’assalto dell’esercito di Mosca.

Parlando della ricostruzione, “è qui, in Ucraina, che il Mondo vedrà di cosa è capace l’Europa”, sottolineando di non lasciare ai nemici neanche una piccola porzione del territorio ucraino.

Yermak: «Grazie Italia per il sostegno»

Andriy Yermak, capo di Gabinetto del presidente ucraino intervistato dal Corriere della Sera  ha ringraziato l’Italia per il sostegno dimostrato, affermando che già in occasione della visita a Bucha «il premier Giorgia Meloni ha capito che ogni aiuto in difesa dell’Ucraina si fonda sui principi di libertà e giustizia, sui nostri valori comuni. Se qualcuno avesse dubbi, che vada a visitare quella periferia, oggi in sicurezza, dove gli invasori hanno trucidato 400 persone nei primi giorni dell’invasione. La vita sta riprendendo il sopravvento, ma la morte è ancora riluttante a lasciare il campo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *