Mosca, Aiea dovrebbe visitare Zaporizhzhia

 

 

Roma, 14 Agosto 2022 – Mosca ritiene che l’Agenzia internazionale per l’energia atomicanon dovrebbe rinviare la visita alla centrale nucleare di Zaporizhzhia” e inviare una sua missione all’impianto «a fine agosto o inizio settembre». Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia presso le Organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, in un’intervista alla Tass. «Ma non tutto dipende da noi», ha aggiunto il diplomatico.

«Permanenza russa nella centrale nucleare aumenta la minaccia di radiazioni per l’Europa»

«Ogni giorno di permanenza del contingente russo sul territorio dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia e aree vicine aumenta la minaccia all’Europa, come non è mai successo nemmeno al picco dello scontro della Guerra Fredda. Tutti i funzionari dello Stato terrorista, così come tutti coloro che li aiutano in questa operazione di ricatto sull’impianto nucleare, devono essere processati da una corte internazionale». Lo sostiene il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio della sera pubblicato su Telegram. «Ogni soldato russo o chiunque spari all’impianto o spari facendosi scudo dell’impianto deve sapere che sta diventando un bersaglio speciale della nostra intelligence, dei nostri servizi segreti, del nostro esercito», avverte il leader ucraino. «I diplomatici ucraini e i rappresentanti dei Paesi nostri partner fanno di tutto per assicurare che le nuove sanzioni contro la Russia blocchino l’industria nucleare russa».

Scambio di accuse

Le due parti, dunque, si scambiano accuse di effettuare bombardamenti nei pressi della centrale nucleare nella Regione di Zaporizhzhia, controllata dai russi. Un membro del governo locale filorusso, Vladimir Rogov, ha dichiarato che gli ucraini hanno ripreso a colpire la città di Energodar, e razzi sono caduti anche lungo la riva del Dnepr, dove sorge l’impianto. Kiev afferma che sono i russi a compiere i bombardamenti, e i servizi d’intelligence del ministero della Difesa accusano i russi di pianificare un’azione contro il sito sotto false insegne ucraine.

Le forze di Kiev annunciano di aver colpito e messo fuori uso un secondo ponte sul Dnepr, sulla diga di Nova Kakhovka, usato dai russi per rifornire le proprie truppe nella Regione di Kherson, che controllano fin dai primi giorni della guerra. Il raid segue quello che il mese scorso aveva colpito il ponte di Antonivsky con l’impiego dei missili Himars forniti dagli Stati Uniti. In tal modo, sottolinea nel suo bollettino quotidiano l’intelligence militare britannica, le due principali arterie per l’approvvigionamento delle forze degli invasori “sono ora probabilmente fuori uso”.

Bollettini militari contrapposti

I comandi di Kiev sostengono di essere riusciti a respingere diversi nuovi tentativi di avanzata dei russi nella Regione orientale del Donbass. Ma di segno opposto sono i bollettini militari russi, secondo i quali le forze congiunte russe e delle Repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk hanno strappato al controllo ucraino il villaggio di Piski e distrutto un sistema missilistico Himars. Il portavoce del ministro della Difesa di Mosca, Igor Konahenkov, ha aggiunto che i bombardamenti russi hanno ucciso 70 soldati ucraini nell’area di Gavrilovka, nella regione nord-orientale di Kharkiv, e circa 270 in due località della regione di Donetsk.

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