Minoranze nazionali, l’Italia è asimmetrica

 

 

Strasburgo, 13 Febbraio 2023 – L’Italia dovrebbe adottare tutte le misure necessarie per la protezione di Rom e Sinti, secondo il parere pubblicato oggi dal Comitato consultivo sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali. Nonostante diverse iniziative parlamentari, non è stato adottato alcun quadro legislativo nazionale specifico per la protezione di Rom e Sinti. Gli sforzi e gli investimenti delle autorità previsti dalla Strategia nazionale 20122020 d’inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti non sempre si sono concretizzati in importanti miglioramenti delle condizioni di vita, dell’inclusione sociale e dell’accesso ai diritti e ai servizi di queste comunità. La consultazione con i rappresentanti e le associazioni è tuttavia migliorata.

L’Italia continua ad applicare le disposizioni della Convenzione a dodiciminoranze linguistiche storichericonosciute ufficialmente. Nella struttura decentrata della Repubblica italiana, i diritti delle minoranze sono protetti e attuati in modo molto asimmetrico nel territorio nazionale e non tutte le minoranze hanno goduto in egual misura dei diritti previsti dal trattato. La protezione dei diritti garantiti dalla Legge dello Stato n. 482/1999 sulla protezione delle minoranze linguistiche storiche è ulteriormente rafforzata in alcune Regioni come la Valle d’Aosta, il FriuliVenezia Giulia e il TrentinoAlto Adige dagli statuti dell’autonomia e altre normative nazionali e regionali.

Istruzione nelle e delle lingue minoritarie

L’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie rimane asimmetrico in tutto il Paese. Da un lato  regolamentazioni rigorose e disposizioni specifiche nelle Province e nelle Regioni autonome. Dall’altro, il sostegno dell’istruzione nelle lingue minoritarie fornito a progetto. Data la territorialità della legislazione applicabile e quindi del finanziamento, le minoranze numericamente inferiori hanno grandi difficoltà ad accedere all’istruzione nella loro lingua, soprattutto in caso di chiusura delle scuole nella loro tradizionale area di stanziamento.

Occorre compiere degli sforzi per assicurare accesso continuo, nelle aree rurali o di montagna, all’insegnamento nelle lingue minoritarie. Inoltre, la mancanza di insegnanti formati e certificati in o di lingue minoritarie ha un impatto negativo sulla disponibilità dell’istruzione nelle lingue minoritarie. È necessario fornire ulteriore sostegno alle università o ai centri di lingua che offrono corsi di formazione per insegnanti e certificazione nelle lingue minoritarie e occorre fornire degli incentivi per il reclutamento di insegnanti di lingue minoritarie. La “Rete di scuole con lingua di minoranza” appena istituita è uno sviluppo accolto con favore per consentire lo scambio di buone pratiche, formazione per gli insegnanti e materiale didattico nelle lingue minoritarie, che merita ulteriore sostegno.

Il Comitato esorta le autorità a migliorare l’efficienza del meccanismo per il sostegno delle lingue e delle culture minoritarie attraverso, inter alia, l’adattamento della legislazione alle priorità delle minoranze linguistiche, comprese quelle numericamente inferiori, e la semplificazione delle procedure di concessione per accedere ai finanziamenti, rendendoli più sostenibili.

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