Milleproroghe, taglio accise su birra

 

 

Roma, 11 Febbraio 2023 – Nella giornata di ieri il Senato ha approvato l’emendamento nel decreto Milleproroghe che prevede il taglio delle accise sulla birra made in Italy, andando incontro così a un settore in forte crescita. Nel 2022 infatti i birrifici nazionali sono triplicati arrivando a circa 1.085 attività, spesso realizzate da giovani imprenditori, portando la domanda di materie prime made in Italy al 100% con circa un milione di metri quadrati di coltivazioni di luppolo, dei quali 300 milioni destinati alle produzioni di orzi e malto.

La norma

Rimane quindi al 50% per il 2023 lo sconto sulle accise per i birrifici artigianali la cui produzione si attesta intorno ai 10 mila ettolitri, andando a scendere più la produzione sale: per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30% mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20%. L’emendamento stabilisce inoltre una riduzione delle accise pari a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato (una unità di misura della densità di una soluzione  utilizzata nell’industria birraria). Un dato importante che secondo Coldiretti consente a molte imprese di sopravvivere e di non chiudere i battenti.

Coldiretti: «Norma fondamentale»

Secondo Coldiretti il taglio delle accise per la birra rappresenta un “tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% made in Italy. Il successo della birra italiana è infatti minacciato dall’esplosione dei costi che colpisce tutta la filiera con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di un terzo il raccolto dell’orzo per il malto. Il settore della birra in Italia vale complessivamente 9,5 miliardi di euro in Italia con l’intera filiera dal campo alla tavola che genera 140.000 posti di lavoro a livello nazionale”.

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