Migranti, scontro aperto tra Italia e Germania

 

Roma 4 Novembre 2022 – Migranti, inizia il braccio di ferro tra il Italia e la Germania su chi debba prestare soccorso alla nave Humanity I, della Ong tedesca Humanity Sos con a bordo 104 minori non accompagnati, molti dei quali richiedono assistenza medica, recuperati nel Mediterraneo. La Germania ha esortato il Governo italiano affinché prestasse “velocemente soccorso, dato che le organizzazioni civili impegnate nel salvataggio dei migranti forniscono un importante contributo al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Salvare persone in pericolo di vita è la cosa più importante”. Ma lo Stato federale tedesco non intende intervenire.

Farnesina e la richiesta di chiarimenti

Mentre l’Europa tramite la portavoce della Commissione europea per l’immigrazione, Anitta Hipper, accusa l’Italia sottolineando che «salvare vite in mare è un dovere morale e un obbligo legale di diritto internazionale», la Farnesina in accordo con il ministero dell’Interno fa sapere di aver inviato una nota ufficiale all’ambasciata della Repubblica federale tedesca, per avere maggiori informazioni sulle persone a bordo, zone marine in cui ha operato l’Ong ed eventuali richieste di protezione internazionale “in vista dell’assunzione di eventuali decisioni”.

Tajani: «Garantire il rispetto delle regole»

Sulla vicenda il neoministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che «la Germania è un nostro grande interlocutore, è un Paese amico, ma quando c’è da dare qualche messaggio, soprattutto sul tema dell’immigrazione, lo facciamo con determinazione per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo soltanto chiesto che le navi delle Ong rispettino le regole europee quando salvano qualcuno in mare e poi chiedono di attraccare nei porti più vicini. Lo abbiamo fatto in maniera ufficiale, con grande garbo ma anche con grande fermezza». Sottolineando che «serve una collaborazione tra tutti i Paesi europei, ma anche con i Paesi dei Balcani, per fermare l’immigrazione illegale perché rischia di diventare un problema sempre più grave per tutti quanti noi».

Sos delle Ong, Italia e Malta non rispondono

“Il blocco in mare delle 985 persone bloccate in mare è illegale e disumano” tuonano le Ong, evidenziando come queste si trovino di fronte a un “silenzio assordante”. Le navi che verso la fine di ottobre avevano salvato diversi migranti non hanno ricevuto alcuna risposta da parte di Italia e Malta, alla richiesta fatta pervenire ai Centri di coordinamento del soccorso marittimo, di attracco presso un porto sicuro”.

“Italia non può diventare il rifugio di tutti gli immigrati”

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ospite della trasmissione “Agorà”, aveva dichiarato in merito alla vicenda Humanity I che «la Germania non può soccorrere in mare i migranti senza avvisare le autorità italiane e poi dire “esiste un problema umanitario ma ve ne fate carico voi”. Se esiste un problema umanitario se ne fa carico il Paese e la nave a cui appartiene quel Paese. Quindi se la Germania ritiene che ci sia un problema umanitario dovrebbe farsene carico, l’Italia non può diventare il rifugio di tutti gli immigrati». Condividendo le parole del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, che a fine ottobre aveva emanato una direttiva ai vertici di Capitaneria di porto e alle Forze di polizia di non intervenire.

Meloni su immigrazione:«cambiato l’approccio strategico»

Il premier Giorgia Meloni intervistato da Bruno Vespa sul tema immigrazione aveva dichiarato che questa, «prima di essere un problema di politica interna e di ordine pubblico, è un problema di politica estera e di geopolitica. L’unico modo per risolverlo è far parlare l’Africa con l’Europa. Per questo ho lanciato il progetto di un piano Mattei, rifacendomi al grande stratega fondatore dell’Eni che riscattò i Paesi produttori di petrolio dal colonialismo delle grandi compagnie americane. E il ripristino dell’operazione Sophia, nata nel 2015, che nella terza fase, mai attuata, prevedeva di estirpare alla radice il sistema organizzativo del contrabbando di esseri umani, cioè quello che noi abbiamo sempre definito “blocco navale”».