Manovra, nessun emendamento approvato

 

 

Roma, 20 Dicembre 2022 – Si conclude con un “tutto da rifare” la seduta della commissione Bilancio sulla manovra economica, durata 11 ore e che non ha visto approvare alcun emendamento. Tardano nella consegna degli emendamenti, alcuni relatori e ancora si cerca un punto in comune tra Governo e forze di maggioranza e opposizione.

Il senatore Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione sulla manovra ha annunciato la chiusura dei lavori alle 6:20, programmandone la riapertura alle 14. Prima, alle 13, convocato l’ufficio di presidenza. Il premier Giorgia Meloni intanto rassicura «Ce la faremo nei tempi previsti».

Corsa contro il tempo

Lo scopo è quello di concludere nella giornata di oggi, entro le 17, in modo tale che la manovra venga presentata in Aula nella giornata di domani (21 dicembre 2022), e si aprano le discussioni generali che probabilmente si protrarranno nella notte per arrivare entro il 23 alla Camera. Fonti parlamentari non escludono una seduta notturna.

Centinaia di bocciature

Nel corso della seduta hanno bocciato circa un centinaio di emendamenti proposti da M5S, Pd, Alleanza Verdi Sinistra e Terzo polo. Alla luce del buco nell’acqua e dei ritardi, il Governo ha dato via alle trattative per vagliare le richieste dei relatori. Un punto spinoso date le difficoltà intercorse fin dall’inizio, che ha portato il fondo per le modifiche parlamentari a circa 200 milioni di euro.

Atteso Bonus cultura

Uno dei punti più attesi della manovra è quello inerente il bonus cultura destinato a quei diciottenni il cui Isee è inferiore 35mila euro, o che sono usciti dalla maturità col massimo dei voti. Al vaglio l’ipotesi che, chi rispecchi entrambi i requisiti raddoppi a 1000 euro il bonus.

Confermata la manovra sulle pensioni minime, come dichiarato nella giornata di ieri, dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti: «Il tetto del reddito per il taglio del cuneo fiscale passa da 20 a 25 mila euro. Previsto innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75».

Conferme

Oltre all’innalzamento delle pensioni minime rimane la possibilità, per chi non superi un’Isee di 35 mila euro, di rinegoziare i mutui entro i 200 mila euro, passando dal tasso variabile al fisso. Per quanto riguarda il Pos, continua la ricerca del Governo, di fondi per i ristori degli esercenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *