Legacoop, Gamberini è il nuovo presidente

 

 

Bologna, 4 Marzo 2023 – Dal Comune di Casalecchio di Reno alla presidenza nazionale di Legacoop. Per Simone Gamberini, 49 anni da Bologna, oggi è il giorno della proclamazione. La direzione nominata dal 41° congresso dell’organizzazione cooperativa lo ha eletto per acclamazione.

Il suo storico

Direttore generale dal 2020 di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop, Gamberini negli anni precedenti è stato direttore di Legacoop Bologna. E, dal 2004 al 2014, sindaco di Casalecchio di Reno. «La sfida decisiva per la cooperativa riguarda la propria identità distintiva, la vocazione a tenere insieme interessi individuali di socie e soci e quelli collettivi delle cooperative e delle comunità, per rispondere a bisogni di uguaglianza e di tutela delle persone più deboli». Sono le parole di Gamberini nel suo primo intervento da presidente.

«Con la scommessa di sempre: generare quotidianamente efficienza e solidarietà, continuare l’esercizio della funzione sociale che ci è stata affidata dalla Costituzione e contribuire a ricostruire un nuovo ascensore sociale, che deve garantire un altro rapporto tra qualità della vita e qualità del lavoro, ridurre gli attuali gap di genere e generazione e favorire pari opportunità di partecipazione e crescita per tutti», rimarca il numero uno di Legacoop. «Il movimento cooperativo può partecipare da vero protagonista e da attore dell’economia sociale di stampo europeo. Rimettendo la cooperazione al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, candidandoci a rappresentare un’opportunità per la sua crescita inclusiva e sostenibile», rivendica Gamberini.

Le nuove finalità

«In concreto questo significa candidarsi ad essere attori della transizione ecologica e della sostenibilità, con le nostre filiere dell’agroalimentare, i processi di economia circolare cooperativa, le eccellenze in tema di riuso e riciclo, i processi di rigenerazione urbana, sociale e culturale», è la strada indicata dal neo presidente. Altro tema centrale dell’impegno dell’organizzazione nei prossimi anni, quello del lavoro.

«Vogliamo garantire a chi lavora nelle nostre cooperative un lavoro dignitoso, ben pagato, nel pieno rispetto dei contratti nazionali. E questo chiama direttamente in causa la responsabilità del settore pubblico, con il quale molte nostre cooperative lavorano: è inaccettabile che questo generi lavoro povero, ricorrendo ad appalti al massimo ribasso più o meno mascherato. Se l’inflazione si stabilizzerà su tassi superiori al passato, va messo un limite invalicabile», scandisce Gamberini.

«Un servizio non può diminuire in valore reale, ma dovrà essere adeguato all’inflazione e agli aumenti contrattuali. Solo così si potrà competere veramente sulla qualità del servizio e non più sul ribasso dei costi, scaricandolo sui lavoratori. Occorre, insomma, affermare una prassi di co-programmazione e di co-progettazione che consenta di garantire servizi di qualità senza comprimere i diritti dei lavoratori», conclude.

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