Kiev, attesa per il vertice Ue il 3 febbraio

 

 

Roma, 3 Gennaio 2023 – A dare l’annuncio ufficiale del summit di Kiev tra Unione europea e Ucraina, per discutere del sostegno militare e finanziario, è stato l’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky tramite un comunicato: «Le parti hanno discusso i risultati attesi del prossimo vertice Ucraina-Ue che si terrà il 3 febbraio a Kiev e hanno concordato di intensificare i lavori preparatori».

Vertice a Kiev

In principio il summit doveva svolgersi in Belgio, ma in seguito alla telefonata intercorsa il primo dell’anno tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea, si è optato per Kiev. “Sono lieto di aver iniziato l’anno parlando con Ursula Von der Leyen” commenta l’ucraino su Twitter, “L’ho ringraziata per il sostegno dell’Ue. In attesa della prima tranche di aiuti a gennaio, il primo lotto di lampade a led, scuolabus, generatori e case modulari. Passi coordinati per il summit Ue-Ucraina. Ci sentiamo supportati e vinceremo insieme”.

I punti fondamentali

Tra gli argomenti più importanti che saranno al centro del dibattito: l’invio di armi adeguate di attacco e difesa, e la messa a punto di un nuovo programma finanziario di aiuti da 18 miliardi di euro di cui Zelensky ne richiede l’invio di una prima trance questo mese.

Come in occasione del 23° vertice tra Unione europea e Ucraina, non presenzierà alcun capo di Governo o di Stato, ma esclusivamente Ursula von der Leyen, a nome della Commissione europea, Charles Michel in rappresentanza del Consiglio europeo, e Volodymyr Zelensky a nome dell’Ucraina.

Stoltenberg: «Alcuni Paesi Nato vogliono minimo 2% pil in spesa militare»

Intervistato dalla Dpa, agenzia di stampa tedesca, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha dichiarato che al centro dei dibattiti dei prossimi mesi ci sarà proprio quello sulla spesa della difesa: «Ci riuniremo, avremo incontri ministeriali e avremo colloqui nelle Capitali».

A novembre l’Ue ha aperto la strada al così detto megadeal che include l’adozione di un’aliquota fiscale globale minima del 15%. La decisione ha fatto seguito a un accorato appello di Zelensky a non lasciare che le dispute interne al blocco dei 27 Paesi ostacolassero il sostegno a Kiev.

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