Istat, economia italiana in miglioramento

 

 

Roma, 11 Luglio 2022 – A maggio migliora il bilancio delle vendite al dettaglio: le stime preliminari diffuse dall’Istat indicano infatti un aumento dell’1,9% in valore e dell’1,5% in volume su base congiunturale. Mentre su base annua c’è una crescita del 7% in valore e del 2,7% in volume. Sono in progresso le vendite dei beni non alimentari (+2,4% in valore e +2% in volume su base mensile, +9,1% in valore e +6,8% in volume su base annua). Invece per quanto riguarda i non alimentari  si registrano un aumento dell’1,4% in valore e dello 0,6% in volume sul mese precedente e un risultato più contrastato sullo stesso mese del 2021 (+4,5% in valore e -2,8% in volume).

Ottimi risultati per calzature, abbigliamento e pellicceria

Nel trimestre marzo-maggio 2022 le vendite crescono in valore (+1,1%) e calano leggermente in volume (-0,1%) rispetto ai tre mesi precedenti. Le vendite dei beni non alimentari in aumento (+1,4% in valore e +1,1% in volume) e quelle dei beni alimentari su in valore (+0,5%) e giù in volume (-1,6%).

Tra i beni non alimentari in crescita tendenziale tutti i gruppi di prodotti, soprattutto calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+15,6%), abbigliamento e pellicceria (+13,2%).

Rispetto a maggio 2021, il valore delle vendite al dettaglio cresce per tutte le forme di vendita: grande distribuzione (+6,2%), imprese operanti su piccole superfici (+7,3%). Vendite al di fuori dei negozi (+5,3%) e commercio elettronico (+15,5%).

Confcommercio

Secondo l’Ufficio studi Confcommercio ai dati diffusi dall’Istat: “il miglioramento registrato a maggio (il dato più elevato da giugno 2021), dopo alcuni mesi non particolarmente brillanti, è un segnale di come la nostra economia riesca a trovare, anche in una situazione complicata, spunti di inaspettata vivacità che dovrebbero portare, come già indicato nella Congiuntura di giugno, a una crescita del Pil dello 0,5% congiunturale nel secondo trimestre”.

“Nonostante la decisa accelerazione dell’inflazione, le famiglie continuano a mostrare una forte propensione a recuperare i livelli di consumo precedenti la pandemia. Una tendenza che rischia di esaurirsi, in presenza di dinamiche inflazionistiche elevate come quelle attuali, già a fine estate con un impatto negativo sulla crescita nei mesi finali del 2022”, conclude l’Ufficio Studi.

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