Gas, Cingolani: «Siamo quasi fuori pericolo»

 

 

Bruxelles, 24 Giugno 2022 – «Siamo quasi fuori pericolo. Gli stoccaggi italiani sono al 55% e nel week end dovremmo ricevere altri 100 milioni di metri cubi di gas», spiega il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

«Bisogna considerare che l’anno scorso si acquistava a 20 centesimi al metro cubo, adesso a un euro. Ci siamo messi d’accordo, ma è un sistema di prestiti e crediti che verranno di certo restituiti perché poi quel gas sarà venduto».

«Dall’anno prossimo potremo tirare il fiato», prosegue Cingolani. «Perché ci arriveranno 18 miliardi di metri cubi dalle nuove forniture, quest’anno ce ne arrivano già 5-6. Andiamo meglio di qualsiasi altro Paese europeo, ma non bisogna dirsi tranquilli prima del tempo. Ci possono fare ancora male se chiudono all’improvviso».

Il Governo ha deciso «di far produrre al 100% le centrali che erano ancora attive, ma di non riaprire le altre. Si tratta di un regime transitorio che può durare al massimo fino all’inizio del 2024, quando saremo al 100% di gas sostituito. Il danno ecologico è piccolo e sarà compensato dalla crescita delle rinnovabili, che ci faranno risparmiare un paio di miliardi di metri cubi di gas».

Mario Draghi al Consiglio europeo

Nella prima giornata di lavori del Consiglio europeo il premier Mario Draghi chiede un summit straordinario dedicato a energia e gas.

L’obiettivo è quello di ottenere un intervento dell’Unione sulla questione energetica, con il target massimo di strappare un sì al tetto sul prezzo del gas. Draghi, spiegano le fonti, ha sottolineato l’urgenza di prendere decisioni per affrontare la crisi energetica, con la necessità di un vertice dedicato solo a questo argomento.

Non tutti favorevoli

La proposta trova l’appoggio di alcuni Paesi, tra cui la Francia, ma non di altri, come l’Olanda. Tanto che, in sala stampa, fonti dei Paesi Bassi replicano con una battuta sprezzante alla proposta: “A luglio noi prenotiamo le ferie”.

La posizione di Amsterdam (che ospita il Ttf, la “borsa” del gas) era stata ribadita ieri mattina dal primo ministro Mark Rutte. «Non siamo contrari per principio ma, sulla base delle prove che abbiamo, pensiamo che potrebbe non funzionare». Mentre altre fonti europee sottolineavano la mancanza, al momento, di un “ampio consenso”.

Il summit straordinario, su cui la decisione finale spetta al presidente del Consiglio Charles Michel, potrebbe tenersi nella terza settimana di luglio. Considerando che nel prossimo mese la situazione della guerra e dei rapporti con Mosca potrebbe far cambiare le carte in tavola.

Fonti europee hanno sottolineato chesulla proposta italiana di un tetto al prezzo del gas non c’è un ampio consenso. La Commissione farà un approfondimento e il tema sarà discusso nella sessione dedicata a energia e gas. Però, ribadiscono, “manca un consenso largo“.

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