Droni su Cremlino, per Mosca è stata Washington

 

 

Roma, 5 Maggio 2023 – Dietro l’attentato al Cremlino nella notte tra il 2 e 3 attuato con l’utilizzo di due droni neutralizzati dal sistema elettronico di difesa aerea, secondo il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ci sarebbe Washington.

Peskov: “Pericoloso coinvolgimento Usa”

Per Peskov, infatti, a indirizzare alcune decisioni di Kiev ci sono gli Usa, come riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti: “l’Ucraina fa quello che le viene chiesto di fare” sostiene, aggiungendo che “è molto importante che Washington capisca che ne siamo al corrente e che si renda conti di quanto sia pericoloso un tale coinvolgimento diretto nel conflitto”.

Mosca valuta prossime mosse

Mentre Putin è tornato regolarmente al Cremlino per riprendere gli impegni della sua agenda, come affermato dal portavoce, si conferma l’intenzione di Mosca di “valutare una rappresaglia, i cui passi saranno ben meditati nell’interesse del Paese”. Senza però scendere nei particolari.

Kirby: «Usa non incoraggia attacchi»

Immediata la risposta della Casa Bianca. John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale ha dichiarato che «gli Usa non sono assolutamente coinvolti». «Non sappiamo cosa sia accaduto!», ha sottolineato, attaccando Dmitry Peskov come bugiardo. Per Kirby gli Usa «non incoraggiano, non sostengono e non forniscono supporto ad attacchi diretti contro i singoli leader».

Prigozhin: “Capire come sia potuto accadere”

Evgeny Prigozhin, capo della Wagner, sul proprio canale Telegram ha commentato la vicenda e la risposta che il Cremlino starebbe valutando. “Dobbiamo mettere alle strette il responsabile”, scrive, “capire come sia potuto accadadere e fare ogni sforzo per renderci una potenza leader nello sviluppo della tecnologia dei droni e rispondere esattamente con lo stesso tipo di armamenti”. “Così come stanno le cose al momento, sembriamo dei pagliacci che minacciano di ‘bombardare’ per un drone per bambini”, conclude.

Giappone, accordo con Usa per “asse strategico”

Il segretario generale del partito liberaldemocratico (Ldp) giapponese, Toshimitsu Motegi, forza centrale della coalizione di Governo, e il segretario di Stato americano, Antony Blinken, al termine del loro incontro a Washington hanno concordato culla comune volontà di «rafforzare l’asse strategico che lega i due Paesi al cosiddetto Sud del Mondo».

«I Paesi del Sud stanno affrontando sfide epocali, ed è importante per Giappone e Usa avviare un dialogo tenendo conto delle specifiche esigenze di ciascun Paese», ha dichiarato Motegi al termine dell’incontro, aggiungendo anche l’auspicio che il maggior numero possibile di Paesi emergenti «possa prendere le distanze dall’asse CinaRussia».

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