Draghi: «L’accordo sulle sanzioni è stato un successo completo»

 

 

Roma, 1 Giugno 2022 – Mario Draghi ha commentato in maniera favorevole l’esito del Consiglio europeo straordinario, che si è tenuto a Bruxelles il 30 e il 31 di maggio. Durante il consesso è stato approvato il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, all’interno del quale è previsto anche l’embargo al petrolio russo. Inoltre sono state discusse diverse tematiche rilevanti oltre alle questioni connesse al conflitto ucraino-russo. Tra cui l’importanza di rendere più coesa l’azione dei Paesi membri, soprattutto nel momento in cui sorga la necessità di adottare politiche di vario genere nei confronti di realtà extraeuropee. Si è poi parlato della sicurezza alimentare dei Paesi poveri. E di trovare delle contromisure per evitare l’insorgenza di catastrofi umanitarie.

Il premier italiano Draghi, in occasione della conferenza stampa, ha commentato in questo modo i risultati raggiunti: «È stato un Consiglio europeo un po’ lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti. L’accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri».

«Il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate sulla Russia sarà da questa estate in poi. L’azione dell’Ue sull’energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell’energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap», afferma Draghi.

Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a proposito dell’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia: «Le nuove sanzioni distruggeranno la capacità di Putin di finanziare la sua guerra. La Russia ha interrotto le forniture di gas a cinque Stati membri: la risposta all’uscita dagli idrocarburi russi è RePowerEu. Le scorte di gas in Unione europea sono al 41%, un livello più alto rispetto allo stesso periodo l’anno scorso. Di fronte alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, gli Stati membri dell’Ue si uniscono per rafforzare la difesa, garantire un approvvigionamento energetico affidabile e sostenibile e mobilitarsi contro l’emergente crisi alimentare globale».

Le altre tematiche discusse

I leader europei avrebbero raggiunto un accordo in merito all’allontanamento dallo Swift di Sberbank, la più grande istituzione finanziaria russa. Si è parlato anche della possibilità di confiscare i beni congelati alla Russia, come conseguenza delle precedenti misure sanzionatorie. Nonché di porre un tetto al prezzo del gas, tema caldeggiato dal Governo italiano. In conclusione è risultato a tutti indispensabile escogitare una soluzione su come far uscire il grano dal Mar Nero senza indebolire le difese militari ucraine.

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