Decreto Aiuti: Movimento 5 Stelle non ci sta

Roma 12 Luglio 2022 – Il M5s volta le spalle al Governo non partecipando alla voto alla Camera per il Decreto aiuti. Con 266 voti favorevoli e 47 contrari il testo passa ora al Senato.

Per il leader pentastellato Giuseppe Conte il non votare «era una decisione chiara, perché c’è una questione di merito per noi importante che avevamo anticipato, c’è una questione di coerenza e linearità, quindi nulla di nuovo». Non si sbilancia per quanto riguarda quello che accadrà al Senato né in merito alla verifica chiesta da Lega e Fratelli d’Italia.

Cosa fa Forza Italia

Silvio Berlusconi ha chiesto al premier Mario Draghi di «sottrarsi a questa logica politicamente ricattatoria e di prendere atto della situazione che si è creata. Così come siamo stati responsabili nel far nascere il Governo, altrettanto lo saremo nell’ultimo scorcio di legislatura».

«Ecco perché» conclude l’ex presidente del Consiglio, «chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il Governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani».

Berlusconi ha anche convocato un vertice d’urgenza presso Arcore per discutere con i suoi fedelissimi della situazione. In una nota al termine di una riunione voluta da Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, si legge che: “Il momento politico richiede serietà e pragmatismo, non le provocazioni o i distinguo dei Cinquestelle, che mettono a rischio il lavoro svolto da questo Governo di unità nazionale. La decisione di uscire dall’Aula sul Dl Aiuti è gravissima e non potrà essere senza conseguenze“.

Il sì della Lega

Il capogruppo in commissione Bilancio, Massimo Bitonci: «Abbiamo votato la fiducia e voteremo il decreto Aiuti per un patto di Governo di assoluta emergenza».

Puntando però il dito contro droga, la cittadinanza, l’immigrazione e sbarchi, il ritorno alla Fornero o la riforma del catasto ai valori di mercato. «Saremo responsabili sui temi economici e gli aiuti, ma basta demagogia non faremo sconti».

Ad Adro, Matteo Salvini: «Voteremo solo quello che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasciamo votare a Pd e Movimento 5 Stelle».

Critiche anche da Pd e Insieme per il futuro

Andrea Marcucci, senatore del Partito Democratico ritiene che la decisione del M5s sia una scelta politica grave. «Indebolire o mettere a rischio il Governo in queste settimane è da scellerati. Considerazione che vale per Conte ma anche per Salvini e per chiunque altro metta in discussione l’esecutivo Draghi».

I capigruppo alla Camera e al Senato di Insieme per il futuro, Iolanda di Stasio e Primo di Nicola ritengono assurdo «voltare le spalle agli italiani, non votando un provvedimento importante come il dl Aiuti che stanzia decine di miliardi contro il caro bollette e il caro energia».

Draghi vede i sindacati

Nella mattinata è previsto un incontro tra il premier Draghi e i sindacati per discutere di salario minimo e taglio del cuneo fiscale.

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