Dall’Istituto italiano di Tecnologia arriva la prima batteria commestibile

 

 

Milano, 14 Aprile 2023 – A realizzare il primo prototipo di batteria ricaricabile interamente realizzata con prodotti commestibili è stato l’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) di Milano.

La batteria

Il prototipo della batteria realizzato con carbone attivo, per aumentare la conducibilità elettrica, mandorle, che hanno la funzione di catodo grazie alla quercitina, alghe nori, vitamina B2 (riboflavina) e elettroliti a base di acqua incapsulata in cera d’api da cui escono i contatti d’oro alimentare, è il risultato delle ricerche condotte da Mario Caironi coordinatore del Printed and Molecular Electronics Laboratory al Centro di IIT e dal suo team nel campo dell’elettronica commestibile, campo di indagine in ascesa. La ricerca finanziata e supportata dall’European Research Council è pubblicata sulla rivista Advanced Materials con nome di “An Edible Rechargeable Battery”. 

Grazie alla sua bassa tensione, circa 0,65 V può sviluppare una corrente di circa 48 milliampere per circa 12 minuti e grazie alla sua componentistica non dà problemi al corpo umano se ingerita. Le sue qualità aprono la strada a una nuova generazione di dispositivi sia nel campo del controllo alimentare che nel settore diagnostico, specialmente quello inerente i disturbi del tratto gastrointestinale.

Caironi: «Batteria potrà monitorare lo stato di salute dei pazienti»

Secondo quanto dichiarato da Mario Caironi i futuri utilizzi della batteria commestibile potranno includere «circuiti e  sensori in grado di monitorare le condizioni di salute ma anche lo stato di conservazione degli alimenti. Inoltre, dato l’alto livello di sicurezza di queste batterie, queste tecnologie potrebbero essere utilizzate anche nell’ambito dei giocattoli per i bambini più piccoli, dove il rischio di ingestione è elevato. In realtà, già ora stiamo sviluppando dispositivi con maggiore capacità e dimensioni ridotte».

Ilic: «Progetto ispirerà altri scienziati»

Ivan Ilic, couture del progetto, sostiene che «questa batteria commestibile è molto interessante anche per chi studia e progetta gli accumulatori di energia. La costruzione di batterie più sicure, senza l’uso di materiali tossici, è una sfida che dobbiamo affrontare: anche se queste non alimenteranno le auto elettriche, sono una prova del fatto che realizzare delle fonti di alimentazione con materiali più sicuri rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio è possibile. Crediamo quindi che ispireranno altri scienziati a costruire batterie più sicure, per un futuro davvero sostenibile».

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