Crosetto: «Per un’opera pubblica ci vogliono 17 anni»

 

 

Roma, 28 Dicembre 2022 – In occasione di un’intervista rilasciata a due quotidiani nazionali, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha proferito una serie di dichiarazioni in merito alla questione della lentezza burocratica, della difesa e del conflitto russo ucraino. Sulla prima problematica ha sottolineato l’impossibilità di portare a termine un’opera pubblica entro un periodo di tempo non eccessivamente lungo, «per un’opera pubblica ora ci vogliono 17 anni. Dovranno diventare quattro o cinque. E con coraggio si dovrà utilizzare il machete nei riguardi delle catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia».

Secondo il ministro della Difesa risulta come inevitabile intervenire anche nel collocamento di personale adeguato all’interno dei posti nevralgici dell’amministrazione. Crosetto ha affermato, parlando anche della manovra economica, che il Governo, oltre alle difficoltà di carattere temporale, si è trovato dinnanzi a dover fare i conti con «una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie. O servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa».

La questione Difesa

Relativamente alla tematica della Difesa, il ministro ha reso noto che il conseguimento del 2% del Pil non ha a che fare solo con «gli investimenti militari, ma spese che comprendono anche il personale, le infrastrutture, la manutenzione. Ci siamo resi conto che potremmo avere la necessità di difenderci veramente, dunque dovremo partire dagli uomini, dall’età media dei nostri soldati, dall’organizzazione e dalla strutturazione delle nostre Forze armate. È inutile comprare una nave in più se poi non hai i marinai da metterci sopra». A proposito invece delle difese antiaeree richieste da Zelensky, ha fatto sapere che, «non abbiamo ancora cominciato la costruzione del sesto decreto. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi. La fornitura deve essere compatibile con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. Se diamo sistemi di difesa aerea all’Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità».

Crosetto, guerra nucleare: «Il pericolo esiste, per quanto molto improbabile»

Crosetto ha infine voluto esprimersi sulla possibilità che l’attuale conflitto in Ucraina possa prendere una piega inesorabile, che comporti l’utilizzo di armamenti nucleari. In quanto persistono i comunicati in cui le autorità governative russe alludono all’ipotesi di ricorrere all’impiego di strumenti bellici di questi tipo. A tal proposito ha dichiarato che, «il pericolo, potenzialmente, esiste, per quanto molto improbabile».

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