Roma, 1 Dicembre – Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha svolto attività di controllo nel periodo di emergenza sanitaria. Specifiche verifiche sulla regolarità delle attività imprenditoriali di prelievo e analisi diagnostica per la ricerca del virus Covid-19.
Ispezionate 285 aziende e laboratori di analisi, private e convenzionate. E altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al Coronavirus.
I sopralluoghi, condotti su scala nazionale, hanno rilevato irregolarità presso 67 centri oggetto di controllo, contestando 94 violazioni penali e amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie. Di queste il 60% delle violazioni rilevate dai Nas è attribuibile all’inosservanza di norme e comportamenti connessi con l’applicazione delle misure di contenimento epidemico.
Tra le irregolarità più frequenti, rilevato il mancato possesso autorizzativo sullo svolgimento di attività di prelievi ematici e biologici (tamponi), svolti abusivamente e in ambienti non idonei (15% delle violazioni contestate).
Il 14% delle sanzioni rilevate, per di più, riguarda l’omessa o ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche sugli utenti.
Tali inosservanze sono ritenute di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio.
Accertata, inoltre, anche la mancata predisposizione e attuazione di piani e protocolli preventivi all’interno delle cliniche. Carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%). Mancanza di requisiti tecnici e professionali nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici, riscontrando in 6 episodi, l’assenza di tecnici di laboratorio abilitati. Nell’effettuazione delle analisi impiegati l’uso di reagenti e diagnostici scaduti.
Individuata dai Nas l’attivazione abusiva di punti prelievo, ematici e biologici, in aree improvvisate, in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie. In un caso, avviata una campagna di screening della popolazione, affidata da alcuni Comuni ad un laboratorio, senza alcuna comunicazione preventiva all’Autorità sanitaria.
Scoperta la vendita al dettaglio di kit di analisi sierologici anticorpali. Farmacie, o addirittura erboristerie e profumerie, distribuivano materiali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi. Sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l’effettuazione di analisi.
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