Borrell: «Putin smetta di bombardare»

 

 

Firenze, 5 Maggio 2023 – «Putin smetta di bombardare e invadere l’Ucraina, la guerra non può finire solo perché gli ucraini non possono più difendersi». Queste le parole dell’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell nel corso del suo intervento allo “State of the Union 2023” in corso a Palazzo Vecchio, Firenze.

«So che non lo farà» afferma, invitando i leader mondiali affinchè si impegnino anche loro nel chiedere il “cessate il fuoco” a Vladimir Putin. Per Borrell bisogna «evitare che l’Ucraina si trasformi un una nuova Bielorussia».

I piani di pace

Per quanto riguarda i piani di pace, Borrell individua nella proposta avanzata dal presidente ucraino Zelensky, l’unica strada percorribile possibile, chiudendo alla possibilità di sostenere i piani di pace proposti dalla Cina, ritenuti una serie di «sogni irrealizzabili». «Parlare di pace mentre c’è chi continua a sostenere di avere obiettivi militari non è facile. La Cina ha un ruolo nel conflitto russoucraino», ricordando le accuse mossegli da più fronti, per aver sostenuto che la Cina è molto vicina alla Russia «ma non ha fornito armi a Mosca».

Diplomazia inefficace

Al momento secondo l’alto rappresentante Ue, la diplomazia deve essere messa da parte, «purtroppo non è il momento delle sessioni diplomatiche – nonostante si continu a percorrere questa strada – ma è tempo di sostenere militarmente la guerra contro gli invasori russi», aggiungendo di sentirsi un diplomatico «simile a un ministro della Difesa dell’Ue. Non avrei mai pensato di passare così tanto tempo pensando a quante munizioni da artiglieria possiamo fornire a Kiev».

Sudan, ottenere un cessate il fuoco

«È davvero poco quello che possiamo fare in Sudan, quella è una guerra civile fra due generali e due eserciti. Nessuno interverrà militarmente, in Sudan l’unico modo di agire è di ottenere un cessate il fuoco attraverso le pressioni della comunità internazionale. Noi europei siamo in mezzo a un surplus di potenze, ma abbiamo certe possibilità di intervento e più siamo uniti e più grande è questo potere che abbiamo. È la lezione più importante che abbiamo imparato dalla guerra e durante l’innalzamento dei prezzi dell’energia, abbiamo bisogno di più unità».

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