A Kabul talebani festeggiano anniversario

 

 

Roma, 15 Agosto 2022 – I combattenti talebani hanno scandito slogan di vittoria oggi davanti all’ex ambasciata degli Stati Uniti a Kabul, in occasione del primo anniversario del loro ritorno al potere in Afghanistan dopo un anno turbolento che ha visto i diritti delle donne schiacciati e una crisi umanitaria peggiorata.

Il ricordo del co-fondatore del movimento talebano

«Questa grande vittoria è arrivata dopo innumerevoli sacrifici e difficoltà», ha affermato su Twitter Abdul Ghani Baradar, vice primo ministro e co-fondatore del movimento talebano. «In questa giornata l’Emirato islamico ha messo in ginocchio la superpotenza mondiale e i suoi alleati e gli afghani hanno ottenuto l’indipendenza», ha aggiunto Baradar, che nel 2020 ha firmato un accordo con Washington offrendo garanzie di sicurezza in cambio del ritiro delle forze straniere.

Le parole del combattente islamico

«Abbiamo adempiuto all’obbligo della jihad e liberato il nostro Paese», ha dichiarato Niamatullah Hekmat, un combattente entrato nella capitale il 15 agosto dello scorso anno, poche ore dopo la fuga dal Paese dell’allora presidente Ashraf Ghani. «Il tempo in cui siamo entrati a Kabul e quando gli americani se ne sono andati, quelli sono stati momenti di gioia».

Celebrazioni davanti all’ex ambasciata Usa

Molti combattenti talebani si sono radunati nella piazza Massoud centrale di Kabul, dove hanno esposto gli stendardi bianchi del regime ed eseguito una tradizionale danza della vittoria, alcuni impugnando armi e altri scattando foto con i loro telefoni cellulari. «Siamo tutti felici di celebrare la nostra indipendenza davanti all’ambasciata degli Stati Uniti», ha scandito un combattente, Aminullah Sufi Omar.

Wsj, Biden ha deciso che non restituirà fondi in Usa

L’amministrazione Biden ha deciso che non rilascerà nessuno dei circa 7 miliardi di dollari in asset stranieri detenuti dalla banca centrale afghana in Usa e ha sospeso i colloqui con i talebani su questi fondi dopo l’uccisione a Kabul di Ayman alZawahri, il leader di AlQaida. Lo scrive il Wall Street Journal citando dirigenti americani. La decisione ribalta le precedenti indicazioni di progressi nei negoziati tra Usa e talebani e mette fine alle speranze di una ripresa economica nel Paese mentre milioni di persone soffrono la fame un anno dopo la presa del potere da parte dei cosiddetti “studenti coranici”. L’uccisione di al-Zawahiri con un drone in pieno centro a Kabul ha messo in luce profonde spaccature nel gruppo estremista e ha alimentato le preoccupazioni occidentali di una possibile ripresa del terrorismo globale dall’Afghanistan.

Trump: «Un anno fa il ritiro più umiliante»

«Il disastro del ritiro dall’Afghanistan, esattamente un anno fa, è stato l’evento più imbarazzante, da incompetenti e umiliante nella storia dell’America». Lo ha scritto Donald Trump con un post sulla sua piattaforma social Truth. «Non per il fatto che ce ne andassimo» – ha aggiunto – «io sono quello che ridusse i soldati a duemila in vista della partenza, ma il modo in cui ce ne andammo». L’ex presidente ha ricordato i «tredici soldati morti e molti altri gravemente feriti» nell’attentato a Kabul avvenuto il 26 agosto. «E lasciammo» – ha continuato – «materiale militare per un valore superiore agli 85 miliardi di dollari. Che tristezza».

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