Ucraina, Meloni: «Priorità serio negoziato. Sentito Trump»

Roma, 23 Maggio 2025 – «L’Ucraina ha dato segnali concreti di pace. Priorità seri negoziati». Queste le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul conflitto tra Kiev e Mosca affrontato durante l’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro della Danimarca Mette Frederiksen incentrato anche sulla questione migratoria.

 

«In questi giorni siamo costantemente in contatto con diversi leader a livello europeo e americano. Ho sentito qualche ora fa Trump, lavoriamo per avviare un nuovo turno di negoziati», afferma il premier italiano ponendo l’accento sul fatto che mentre «l’Ucraina fa molto bene la sua parte, la Russia non vuole la pace. Bisogna ricordarlo per smontare una certa narrativa per cui i russi sarebbero stati disponibili alla pace». Parole condivise da Mette che preme per un cessate il fuoco di 30 giorni senza condizioni per capire le intenzioni di Mosca.

Tra le ipotesi sul tavolo del dibattito con gli altri leader europei rispunta il probabile coinvolgimento della Santa Sede per i negoziati.

Trump: «Putin convinto di vincere»

Mentre nella notte, come confermato dalle autorità locali, si sono verificati nuovi raid russi concentrati particolarmente sulle Città di Kursk e Bryansk con 17 feriti e un deceduto, e la conferma nel corso del G7 delle Finanze in Canada che gli Usa continueranno a sostenere l’Ucraina, il presidente statunitense Donald Trump dallo Studio Ovale, parlando con i giornalisti sui negoziati, ritiene che Putin sia «convinto che stia vincendo» e che non intenda ancora porre fine alle ostilità.
Vladimir Putin avrebbe confermato l’inizio di alcune operazioni per la creazione di una zona cuscinetto, una “fascia di sicurezza” lungo la frontiera con l’Ucraina come misura preventiva per evitare attacchi sulle zone di confine.

Dura la replica del ministero degli Esteri ucraino che, tramite il portavoce Georgy Tykhy afferma che, in un momento come questo, in cui la Russia è invitata a cessare il fuoco e a parlare di negoziati «le dichiarazioni sulla creazione di una zona cuscinetto sono la dimostrazione che, ancora una volta, l’unica ragione della guerra è lo stesso leader russo Putin».

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