New York, 14 Maggio 2025 – “L’Arabia Saudita si impegna a investire 600 miliardi di dollari in Usa comprensivi di 142 miliardi in armamenti e attrezzature all’avanguardia da oltre una dozzina di aziende americane (il più grande mai realizzato da Washington)”. Questa la nota diffusa dalla Casa Bianca che riprende quanto dichiarato dal presidente Donald Trump intervenuto al forum d’investimenti Usa-Arabia Saudita a Riad, in seguito all’incontro con il principe ereditario, Mohammed bin Salman, con cui ha firmato una serie di accordi strategico-economici volti a potenziare la partnership tra i due Paesi. Definite nei colloqui alcune importanti collaborazioni nel campo della tecnologia, dei trasporti e dei servizi anche con Starlink, Oracle, Amazon, Nvidia, Amad, Ge Vernova, Boeing.
«Con questo viaggio, stiamo aggiungendo oltre 1.000 miliardi di dollari in più in termini di investimenti nel nostro Paese e di acquisto dei nostri prodotti», ha sottolineato il capo della Casa Bianca nel corso della sua prima tappa del viaggio presidenziale in Medio Oriente.
Bin Salman: «Lavoreremo duramente per arrivare ai mille miliardi»
«Lavoreremo nei prossimi mesi alla seconda fase per completare gli accordi e portarli a mille miliardi di dollari», ha dichiarato il principe ereditario bin Salman che ha parlato dell’importanza per il Paese di diversificare l’economia saudita grazie anche a un programma di riforme denominato Vision 2030 che include “giga-progetti” come Neom, la Città futuristica nel deserto delle dimensioni del Belgio. Secondo alcune fonti riportate dall’agenzia Reuters i due leader avrebbero anche parlato dell’acquisto da parte saudita di alcuni jet Lockheed F–35, i nuovi caccia multiruolo monoposto di 5ª generazione made in Usa.
«Mohammad bin Salman è un amico. Credo davvero che ci piacciamo molto» commenta Trump che ha momentaneamente tralasciato le questioni mediorientali, come il conflitto a Gaza e la questione iraniana, focalizzandosi sulla partnership economica. Secondo alcune ipotesi rilanciate da Haartez infatti il presidente statunitense potrebbe proporre il piano di pace nella Striscia di Gaza una volta giunto in Qatar. Mentre, parlando di Iran, avrebbe chiesto un immediato accordo «diversamente non avremo altra scelta che infliggere la massima pressione, portando a zero l’export del petrolio iraniano. Ora spetta a Teheran decidere, ma la nostra offerta non durerà per sempre».