Città del Vaticano, 7 Maggio 2025 – In un momento storico particolarmente complesso tra i conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente e le aspettative diverse sul ruolo della Chiesa, oggi, dalle 16:30, avrà inizio il Conclave. Tutti i 133 cardinali si riuniranno per eleggere chi sarà a guidare il futuro dei cattolici.
Il Conclave, con il suo rituale solenne e la sua tradizione millenaria, rappresenta uno degli eventi più seguiti e simbolici della Chiesa cattolica, unendo fede, storia e spiritualità in un momento decisivo per il futuro della cristianità.
Cosa accade
Il Conclave rappresenta un processo molto importante e seguito in tutto il Mondo poiché la scelta del Papa influisce sulla direzione della stessa e sulle sue posizioni su argomenti di carattere religiosi, sociali e politici che metteranno di fronte a nuove sfide e opportunità il nuovo Vescovo di Roma.
Si tratta di un evento di grande importanza religiosa e storica, che segue regole precise e si svolge nella Cappella Sistina, all’interno del Vaticano (il termine “conclave” deriva dal latino “cum clave”, ovvero “con chiave”, a indicare la clausura dei cardinali durante l’elezione).
Dopo il giuramento avvenuto nel pomeriggio di ieri, come stabilito dall’“Universi Dominici Grecis”, che vede non solo i cardinali, ma anche tutto il personale laico che avrà accesso nelle zone riservate al voto, oggi dopo la “Missa Pro Eligendo Romano Pontifice” celebrata dal decano Giovanni Battista Re (che non prenderà parte alla votazione, ndr) – che ha sottolineato durante l’omelia come tra i difficili compiti del Papa c’è quello di far crescere la comunione l’unità della Chiesa «seguendo i dettami dati da Cristo agli Apostoli» – i 133 cardinali si recheranno in processione verso la Cappella Sistina. Qui il cardinale decano, quest’anno Pietro Parolin, pronuncerà il giuramento per tutti i presenti e l’arcivescovo delle celebrazioni liturgiche, Pietro Ravelli, intimerà l’“extra omnes”, cioè l’invito a tutti i non chiamati alle urne a uscire dalla Sistina.
Re: «Invocare lo Spirito Santo»
«Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile, complesso e tormentato». Così il cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa “Pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, in attesa della prima fumata (e unica per oggi) attesa per le 19, mentre da domani saranno due al giorno fino alla fumata bianca.