Netanyahu: «Se Israele cade con Iran, l’Occidente è il prossimo»

Milano, 24 Aprile 2025 – «La lotta tra noi e l’impero del terrore determinerà il destino di tutte le società umane. Se Israele perderà questa battaglia, le Nazioni occidentali saranno le prossime a essere colpite». Queste le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una cerimonia per il Giorno della Memoria della Shoah presso lo Yad Vashem (Ente nazionale per la Memoria della Shoah) a Gerusalemme, parlando del «regime di terrore di Teheran» che «rappresenta una minaccia non solo per il nostro futuro, ma per il destino dell’intera umanità».

 

Contestualmente Netanyahu ha ricordato l’ingresso dell’Idf a Rafah avvenuto un anno fa, evidenziando come abbia «segnato una svolta significativa nella guerra» e «una condizione necessaria per la vittoria: abbiamo preso il controllo del Corridoio Filadelfia, eliminato migliaia di terroristi e neutralizzato gli architetti del massacro. Non dimentichiamo le atrocità del 7 ottobre. Siamo determinati a distruggere Hamas».

Proteste a Yale

Il presidente dello Stato israeliano, Yitzhak Herzog, lancia un appello all’unità nazionale sottolineando che «la storia non perdonerà chi si comporta in modo irresponsabile e ci smantella dall’interno». Inoltre chiede di mettere un freno al «veleno dei social e ai professionisti della diffamazione e della polarizzazione». Intanto aumentano le polemiche in merito ai messaggi di cordoglio per la morte di Papa Francesco (che in più occasioni aveva criticato la guerra a Gaza), cancellati dai siti delle ambasciate israeliane in tutto il Mondo. Giunge la notizia che a rappresentare Israele ai funerali del Pontefice sarà l’ambasciatore presso la Santa Sede.

A Yale alcuni manifestanti si sono riuniti fuori la sede della società ebraica Shabtai in protesta per la presenza del ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar BenGvir, che ha tenuto un discorso all’Università, lanciandogli alcune bottiglie di plastica mentre usciva dalla struttura.

Nella Striscia di Gaza continuano i raid e, come denunciano le autorità locali, nelle ultime 24 ore sono costati la vita ad almeno 58 persone mentre 100 sono rimasti feriti.

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