Dazi, al via i negoziati Giappone – Usa

Washington, 16 Aprile 2025 – Sale l’attesa per i delicati negoziati che oggi avranno luogo a Washington tra il Giappone e gli Usa in merito ai dazi sulle esportazioni.

 

Tokyo infatti ha inviato il ministro per la rivitalizzazione economica, Ryosei Akazawa, che incontrerà il segretario al Tesoro, Scott Bessent, e il rappresentante per il commercio, Jamieson Greer, per cercare di trovare una quadra e evitare misure ritorsive o quanto meno limitare i danni per l’intero indotto giapponese che dà lavoro a oltre 5,5 milioni di persone.

Nonostante infatti i due Paesi si considerino alleati, Trump non lo ha risparmiato sulle esportazioni di automobili, all’acciaio e l’alluminio, settori chiave dell’economia del Sol Levante che adesso è sotto pressione soprattutto perché il mercato statunitense rappresenta una percentuale importante delle esportazioni. Secondo i dati doganali del 2024, il Giappone ha esportato negli States automobili per un valore superiore a 6.000 miliardi di Yen, equivalenti a circa 37 miliardi di euro. I nuovi dazi voluti da Trump hanno fatto schizzare l’aliquota fiscale sui veicoli passeggeri dal precedente 2,5% al 27,5%, prospettando un impatto devastante su un settore già provato dalla contrazione economica globale.

Evitare contro dazi

L’incontro tra le due delegazioni era fissato già da tempo dopo i colloqui telefonici tra il premier del Giappone Shigeru Ishiba e Donald Trump, ma lo stesso Ishiba ha momentaneamente respinto le ipotesi inerenti concessioni rapide per gli Usa per poter arrivare a un accordo in tempi rapidi, mostrandosi però allo stesso tempo reticente nell’applicare dei contro dazi a Washington, preferendo piuttosto prendere provvedimenti per alleviare l’impatto negativo delle misure commerciali statunitensi.

Nonostante tutto, secondo alcuni media, è improbabile che si presenti un bilancio suppletivo per l’anno fiscale in corso durante l’attuale sessione parlamentare ordinaria con l’esecutivo che sta pensando di posticipare le misure di sostegno per meglio valutare l’evoluzione delle politiche tariffarie statunitensi. L’attuale sessione della Dieta, della durata di 150 giorni, dovrebbe terminare a fine giugno, a meno che non sia prorogata.

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