Monaco, Germania e Usa sempre più ai ferri corti

 

Monaco, 15 Febbraio 2025 – La seconda giornata della Conferenza sulla sicurezza si è aperta con una dura risposta del cancelliere tedesco Olaf Scholz al vicepresidente statunitense, J.D. Vance, respingendo il suo invito a collaborare con i nazionalisti di Afd come un’ingerenza in una campagna elettorale ormai agli sgoccioli.

Nel suo primo discorso internazionale Vance ha attaccato duramente le istituzioni europee su diversi fronti quali: l’immigrazione, la libertà di parola e l’esclusione dell’estrema destra dalla scena politica. L’intervento ha lasciato attoniti molti dei leader convenuti alla Conferenza, e ha allargato il divario che attualmente esiste tra la politica di Donald Trump e quella dell’Unione europea.

Il vicepresidente Usa ha destato, inoltre, il risentimento di Berlino con le critiche volte anche agli organizzatori della Conferenza di Monaco, per aver impedito al partito di estrema destra tedesco, Afd, di intervenire all’evento. «Non dobbiamo essere d’accordo, ma è nostro dovere almeno partecipare al dialogo con loro. La democrazia si basa sul sacro principio che la voce del popolo conta, non c’è spazio per cordoni sanitari», come ha affermato Vance. L’attuale Governo tedesco, ha visto in queste parole un’eccessiva ingerenza e il tentativo di influenzare il voto, in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 23 febbraio in Germania.

Il disaccordo

Scholz, accompagnato da applausi, ha esordito ringraziando il vicepresidente Usa per la sua visita al campo di concentramento di Dachau e al suo appello perché simili tragedie «non avvengano mai più». Ha poi denunciato «l’incompatibilità» della condanna del nazismo con il sostegno a una formazione politica che si ricollega a quel passato. «Non accetteremo che estranei intervengano nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni, nella formazione democratica dell’opinione a favore di questo partito» – ha sostenuto il cancelliere – «ciò non è appropriato, soprattutto tra amici e alleati, e noi lo respingiamo fermamente. Siamo noi che decidiamo il futuro della nostra democrazia».

«Nessuno dall’estero può venire a dirci di collaborare con Afd, soprattutto guardando al passato della nostra Nazione», ha continuato il cancelliere, che ha rivendicato la necessità del “Brandmauer“, il cordone sanitario costruito dagli altri partiti per escludere Afd da posizioni di responsabilità politica, “muro di fuoco” che ieri Vance ha chiesto esplicitamente di abbattere. E la Germania non vuole sentire dall’America lezioni nemmeno sulla libertà di espressione, che non può tutelare le manifestazioni di odio. Quanto all’Ucraina, Berlino ribadisce che non è accettabile una trattativa che escluda dal tavolo Kiev e l’Europa così come “inaccettabile” è stato l’intervento pronunciato ieri da Vance.

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