Fine vita. La Toscana è la prima Regione a dare l’ok

 

Firenze, 12 Febbraio 2025 – Dopo ore di Consiglio regionale, con 27 voti in favore (Italia Viva, Partito democratico, M5s e gruppo misto) e 13 contrari (Forza Italia, FdI e Lega) la Regione Toscana è la prima nella storia italiana ad approvare la leggeLiberi tuttiche regolamenta il fine vita e l’iter del suicidio assistito, avanzata con una iniziativa popolare dall’associazione Luca Coscioni.

«La legge sul fine vita approvato dalla Regione Toscana, prima rispetto alle altre e al Parlamento, rappresenta un notevole salto di civiltà e si pone con assoluta legittimità perché segue le condizioni indicate dalla Corte Costituzionale», commenta Eugenio Giani presidente della Regione Toscana intervenuto a latere delle dichiarazioni di voto nel corso del Consiglio sottolineando che questa decisione possa dare una spinta affinché «si superi il vulnus che c’è in merito all’ordinamento sul suicidio assistito».

Cosa prevede

Promossa dall’associazione Luca Coscioni ( ex politico e attivista venuto a mancare a causa della sclerosi laterale amiotrofica) stabilisce che entro i 15 giorni dall’entrata in vigore della suddetta le aziende ospedaliere istituiscano una commissione disciplinare permanente con lo scopo di attuare le verifiche dei requisiti necessari (entro 20 giorni) per l’accesso al percorso di fine vita. Il documento della Consulta precisa che “l’accesso è subordinato al parere del comitato etico territoriale” e che “a tenere in vita la persona affetta da una patologia irreversibile sono i trattamenti di sostegno vitali, fonti di sofferenza fisica e psicologica, ma perfettamente in grado di prendere decisioni”.

In caso di parere positivo entro 10 giorni si stabiliranno le modalità per concretizzare il suicidio assistito.

Pareri contrari

La questione, per la sua delicatezza, ha generato non poche proteste (alcune delle quali alla Camera), e mentre dal Pd sottolineano l’importanza di un simile testo di legge nel rispetto delle indicazioni della Corte, si dicono fortemente contrari  i Pro Vita & Famiglia che, tramite il presidente Antonio Brandi, chiedono l’intervento del Governo affinché «impugni immediatamente la legge toscana, barbara e disumana, con un ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, sulla base delle motivazioni già esposte dall’Avvocatura dello Stato quando si è espressa contro le iniziative regionali». Da FdI il deputato Francesco Michelotti ritiene quanto accaduto «una pagina vergognosa per la Regione Toscana perché non si può abbandonare il malato a sé stesso, con scorciatoie legislative, ma deve essere accompagnato e sostenuto da cure palliative e sostegno concreto».

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