Genova, 6 febbraio 2025 – Bper Banca ha annunciato l’avvio di un’importante operazione di consolidamento bancario consistente in una ops (offerta pubblica di scambio) sulla Banca popolare di Sondrio (BpS) con l’intento di rafforzare la propria posizione all’interno del sistema bancario nazionale e dare vita a un nuovo asset bancario con una presenza geografica più evidente.
«Questa operazione è basata su logiche industriali» commenta l’amministrato delegato di Bper Gianni Franco Papa, sottolineando che «costituisce una importante opportunità per Bper e per la creazione di un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori. Il nuovo gruppo beneficerà di una scala significativa in termini di clientela, presenza geografica e sinergie, che consentirà di creare ulteriore valore per gli stakeholder di entrambi gli istituti».
“Il gruppo nascente sarà agevolato da un forte incremento della produttività derivante da fabbriche prodotto condivise, una significativa creazione di valore per gli azionisti con un’elevata redditività (RoTe atteso prossimo al 15%) e una forte solidità patrimoniale (Cet1 Ratio atteso superiore al 15%), con un pay-out ratio medio del 75%, in significativo miglioramento per gli azionisti della Banca popolare di Sondrio” si legge in una nota di Bper.
La proposta
L’offerta pubblica di scambio avanzata dalla Bper per un valore complessivo di circa 4,3 miliardi di euro, prevede l’assegnazione di 1,45 azioni di nuova emissione per ogni azione esistente della Banca popolare di Sondrio con un rapporto di concambio (rapporto fissato tra i valori delle rispettive azioni nelle fusioni aziendali) a 9,527 euro per azione.
Tutta l’operazione però è subordinata al raggiungimento di almeno il 50% del capitale più un’azione, ma Bper si riserva di accettare anche una quota superiore al 35%, considerando la frammentazione dell’azionariato della Banca popolare di Sondrio, assicurando alla Bper di esercitare una influenza dominante sulla banca valtellinese.
Secondo gli esperti inoltre l’integrazione tra le due realtà bancarie permetterà di realizzare obiettivi importanti con un utile netto, atteso per il 2027, che supera i due miliardi di euro con un ritorno di capitale stimato intorno al 15%, grazie anche alla condivisione di alcuni segmenti dell’offerta come l’asset management (Arca Fondi SGR), il leasing (Alba Leasing) e la bancassicurazione (Arca Vita e Arca Assicurazioni).