Congo, nuovo attacco dei ribelli dell’M23

 

Roma, 6 Febbraio 2025 – L’organizzazione paramilitare denominata M23 (Movimento marzo 23), ha ripreso all’alba l’offensiva nella zona a est della Repubblica democratica del Congo, aiutati dalle forze ruandesi e violando i termini del cessate il fuoco dichiarato per motivi umanitari in vista del vertice tra il presidente congolese Felix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame, dopo gli ultimi scontri che hanno visto assaltate anche alcune ambasciate e negozi e la conquista della Città di Goma.

Immediate le accuse del Governo della Capitale Kinshasa che, tramite un portavoce, afferma che “il cessate il fuoco dichiarato unilateralmente dall’M23 e dalle truppe ruandesi era solamente una mossa, un trucco, come al solito” e che probabilmente “serviva solo come diversivo” confermando che il movimento paramilitare ha conquistato la Città mineraria di Nyabibwe a sud di Kivu.

Grave la situazione sanitaria

Bounena Sidi Mohamed, vicedirettrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), afferma che dall’inizio degli scontri tra le forze ribelli e quelle governative il bilancio delle vittime sale a circa 3mila morti a Goma, sottolinea che molti sono ancora sparsi in alcune zone divenendo un rischio per la salute. Medici senza frontiere denuncia la criticità delle condizioni in cui versano gli ospedali tra assenza di medicinali e sovraffollamento e sottolinea, tramite un comunicato, che tra gli sfollati in diverse zone stanno aumentando i casi di colera.

“La maggior parte degli ospedali sono sopraffatti, in particolare quello di Virunga e di Kyeshero sono pieni di pazienti. Nel primo, supportato da Medici senza frontiere, ci sono 100 pazienti con ferite da arma da fuoco e 3 unità chirurgiche lavorano tutto il giorno senza sosta. È una situazione seria” si legge.

Mukwege: «Fermate questi massacri»

«Condanno fermamente questo nuovo attacco dell’M23 con l’aiuto del Ruanda e i massacri che ne sono seguiti. Fermate le atrocità e i massacri». Queste le dichiarazioni del medico, attivista e premio Nobel per la Pace, Denis Mukwege, attribuendo le responsabilità di quanto sta accendo in Congo al Ruanda, come riporterebbero i documenti in possesso delle Nazioni Unite. Il medico inoltre chiede di imporre delle sanzioni di tipo economico al Ruanda per porre fine al conflitto in essere e di non fornire aiuti finanziari o militari.

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