Automotive, von der Leyen lancia il piano d’azione

 

Bruxelles, 30 Gennaio 2025 – Oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha convocato i principali leader dell’industria europea, le parti sociali e le parti interessate per il lancio del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea. Ha incontrato 24 produttori per lanciare un piano d’azione in sostegno del comparto che in Europa occupa quasi 13 milioni di persone e rappresenta il 7% del pil europeo. Questo segna l’inizio di un processo inclusivo e collaborativo volto ad affrontare le sfide cruciali del settore e a garantirne il continuo successo come uno dei principali motori dell’economia europea.

Secondo la presidente «l’industria automobilistica europea si trova in un momento cruciale e riconosciamo le sfide che deve affrontare. Ecco perché stiamo agendo rapidamente. La domanda fondamentale a cui dobbiamo rispondere insieme è cosa ci manca ancora la possibilità di liberare il potere innovativo delle nostre aziende e garantire un settore solido e sostenibile. La giornata di oggi segna l’inizio di un dialogo che ci aiuterà a superare i cambiamenti futuri. Il risultato di questo dialogo sarà un piano d’azione globale, che noi presenteremo il 5 marzo. Il piano d’azione traccerà un percorso chiaro per garantire che la nostra industria possa prosperare in Europa e competere con successo sulla scena globale».

Un piano ad ampio spettro

Il cosiddetto “dialogo strategico” ha riunito case automobilistiche, fornitori, gruppi della società civile e sindacati. Durante i colloqui con i leader dell’industria che hanno lanciato l’allarme per le multe sulle emissioni e la concorrenza cinese. Chiusure di stabilimenti, licenziamenti, crollo delle vendite, tavoli di crisi sono stati i mantra in negativo di storici marchi dell’automotive che sembravano inossidabili, tra cui, sopra a tutti, il colosso tedesco Volkswagen che, dopo una lunga serie di negoziati con i sindacati, ha annunciato il taglio di oltre 35.000 posti di lavoro in Germania fino al 2030 e la riduzione della capacità tecnica delle sue fabbriche con l’obiettivo di risparmiare circa 1,5 miliardi di euro l’anno sul costo del lavoro.

Oggi coinvolge 24 rappresentanti dell’automotive tra organizzazioni, sindacati e associazioni di settore: Acea (Associazione europea dei costruttori di auto), Beuc (The European Consumer Organisation), il gruppo BMW, Robert Bosch, GmbH, ChargeUp Europe, Clepa, Daimler Truck, ETF (Federazione europea dei lavoratori dei trasporti), Forvia, IndustriAll, European Trade Union, IVECO Group, Mahle group, Milence, Recharge, Renault Group, T&E (l’organizzazione Transport and Environment), Traton Group, Valeo, il gruppo Volkswagen, Volvo Cars, Volvo Group e ZF Group.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *