Milano, 25 Gennaio 2025 – Mai come quest’anno il Giorno della Memoria è divisivo. A dare inizio alle polemiche è la Comunità ebraica di Milano che ha comunicato che non parteciperà all’evento cardine del programma per il 27 gennaio, organizzato dal Comune con Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) per parlare della Shoah agli studenti. Il motivo risiede “in una eccessiva politicizzazione di alcune associazioni promotrici”, recita una nota.
Parole forti
Anche le altre comunità ebraiche in giro per l’Italia si stanno ritirando dagli eventi dedicati alla Memoria dell’Olocausto organizzati dall’universo progressista. Il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, ha affermato: «Noi soffriamo tutti i giorni per l’antisemitismo, quindi è inutile onorare una volta all’anno gli ebrei morti e non difendere gli ebrei vivi. Quelli dell’Anpi non possono farsi sentire un giorno all’anno ed essere proprio loro, che hanno paragonato la Shoah a quello che è successo a Gaza, a parlare di memoria. È inutile far finta di nulla.
«L’Anpi non è mai venuto alla conferenza che abbiamo organizzato al Tempio maggiore di via Guastalla» – continua il presidente – «e non si è mai fatta sentire in questi due anni. Non andiamo a farci applaudire il Giorno della Memoria. Guardiamo anche cosa sta succedendo con gli insulti a Liliana Segre: gli studenti mandiamoli a vedere il film “Liliana”, parliamo della memoria e non di altro. Vediamoci subito dopo, parliamo, confrontiamoci e smettiamo di avere dei rapporti ipocriti».
Parere simile quello di Noemi Di Segni, presidente della Unione delle Comunità ebraiche italiane: «Premesso che tutto quello che è avvenuto con le manifestazioni in questi mesi laceranti, con le manifestazioni di odio e ribaltamento e distorsione dei termini ci porterebbe a pensare di non partecipare a nulla, non possiamo lasciarci andare all’istintività. Da noi in Italia, rispetto ad altre Nazioni, le istituzioni più alte promuovono e partecipano a iniziative elevatissime, come quella del Quirinale con il presidente Mattarella. La linea quindi è quella di partecipare a momenti alti e ci si accerta che forme e contenuti siano focalizzati sulla Giornata della Memoria della Shoah e non su altro».
Anpi risponde
Primo Minelli, che oggi guida l’Anpi milanese, rigetta le critiche. «Accusarci di antisemitismo è un po’ ridicolo, noi non prendiamo ordini da nessuno e non ci lasciamo intimidire. Conduciamo la battaglia contro l’antisemitismo 365 giorni l’anno. Proprio ieri abbiamo posato tante pietre di inciampo, di cui molte per ricordare famiglie ebraiche. La Comunità ebraica dovrebbe rispettare il 27 gennaio e non sporcarlo con polemiche che lasciano il tempo che trovano».