Milano, 22 Gennaio 2025 – La questione sui rincari carburanti torna a farsi sentire anche per il mese di gennaio con aumenti progressivi che oscillano tra il 5,3% e il 7%. A confermarlo i dati riportati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che sottolinea come in Italia i costi siano arrivati a circa 1,823 euro al litro per la benzina e a 1,726 euro al litro per il diesel, confermando rispettivamente un’aumento di circa 3 centesimi e 3,5 centesimi rispetto la settimana precedente e che non erano così elevati dallo scorso agosto.
A causare tali aumenti sono le quotazioni dei raffinati associati ai costi applicati ai rivenditori e ai gestori che gravano sempre di più sulle tasche delle famiglie italiane. Bolzano (per la benzina) è la Città più cara, seguita da Verbania e Nuoro. Prezzi più bassi a Rovigo, Sondrio e Ancona. Per quanto riguarda il diesel in testa sempre Bolzano seguita da Trieste e Gorizia. Sondrio il prezzo più basso, seguita da Fermo e Rovigo.
Il 30 gennaio è atteso il dialogo tra l’Ue e le industrie automobilistiche.
Codancons: “Intervenga il Governo”
La questione carburanti ha suscitato molteplici preoccupazioni soprattutto per gli effetti collaterali indiretti come l’aumento dei prodotti trasportati che, come sottolinea il Codacons “avranno delle ripercussioni in più sulle famiglie italiane” e per questi richiede al Governo di intervenire “per frenare la corsa dei listini alla pompa e ricordiamo che l’incremento dei prezzi di benzina e gasolio, se da un lato danneggia famiglie e imprese, dall’altro aumenta le entrate per le casse statali grazie alla tassazione che pesa sui carburanti in Italia” scrive in una nota.
Già nei giorni scorsi era intervenuta anche Federconsumatori che aveva accusato il Governo di “immobilità” sottolineando la necessità di “intervenire per la riformulazione delle accise sui carburanti mediante l’applicazione di una mobile realmente efficace; lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’Iva sui carburanti; l’attento monitoraggio su fenomeni speculativi che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione”.