A dare la notizia della scomparsa è stata la famiglia del regista tramite un post sulla sua pagina Facebook ufficiale accompagnato da una foto dell’uomo. «È con profondo dispiacere che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista, David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande buco nel Mondo ora che non è più tra noi. Ma, come direbbe lui, “Tieni gli occhi sulla ciambella e non sul buco“. È una bella giornata con un sole dorato e un cielo azzurro su tutta la strada», concludono.
Carriera
David Lynch nasce il 20 gennaio del 1946 a Missoula nel Montana, sin da giovane sogna di diventare un artista e in uno dei trasferimenti della sua famiglia (il padre era un ricercatore per il Dipartimento dell’Agricoltura) conosce il figlio del pittore Bushnell Keeler avvicinandosi così al mondo dell’arte, tanto che alcune delle sue opere saranno in seguito esposte in diversi musei. Dopo vari trasferimenti, tra cui anche l’Europa, si avvicina alla macchina da presa nel 1966 quando si stabilisce a Filadelfia dove frequenta la Pennsylvania Academy of Fine Arts.
Il suo esordio da regista arriva nel 1977 con il film “Eraserhead – la mente che cancella” in cui si notano le atmosfere tipiche dei suoi lavori. Successivamente realizza opere come “The Elephant Man“, con attori del calibro di Anthony Hopkins e John Hurt, e nel 1984 “Dune“ con Kyle MacLachlan e Jürgen Prochnow. Tra le altre opere “Blu Velvet”, “Mulholland Drive” e “Cuore Selvaggio” che gli valse la Palma d’Oro al 43° Festival di Cannes.
Approda anche sul piccolo schermo con la serie “Twin Peaks” che nel 1991 fu premiata con un Golden Globe come miglior serie televisiva drammatica.