Guerra in Ucraina, Kim: «Pieno sostegno a Mosca»

 

Roma, 30 Novembre 2024 – «Il Governo, l’esercito e il popolo della Corea del Nord sosterranno, senza nessuna esitazione, la politica della Federazione russa per difendere la sua sovranità e la sua integrità territoriale dalle mosse egemoniche degli imperialisti». Queste le dichiarazioni del leader nordcoreano Kim Jong-un al termine dell’incontro avvenuto ieri con il ministro della Difesa russo Andrej Rėmovič Belousov e definite dallo stesso leader “amichevole”.

Al centro del bilaterale il rafforzamento della cooperazione strategica e militare tra Mosca e Corea del Nord sulla linea del Trattato di partenariato siglato dai due Paesi lo scorso giugno e che si fonda sul mutuo soccorso e assistenza in caso di un attacco ai danni di una delle due parti. Non è chiaro se Kim e Belousov abbiano discusso delle truppe coreane dispiegate in battaglia, ma Pyongyang non ne ha mai confermato ufficialmente la presenza in Russia (contrariamente a quanto denunciato in diverse occasioni da Seul e Kiev). Gli esperti ipotizzano che dietro l’incontro ci sia la richiesta di armi o soldati.

Contro l’Occidente

Oltre a rinnovare il pieno sostegno a Mosca, Kim lancia alcune accuse rivolte all’Occidente e agli Usa, di «aver costretto l’Ucraina ad attaccare la Russia utilizzando armi a lungo raggio fornite da loro» coinvolgendo (in virtù del Trattato) la Corea del Nord. Mosca, infatti, avrebbe esercitato semplicemente il proprio diritto all’autodifesa, anche per lanciare un chiaro messaggio all’Occidente e alle «forze ostili che stanno ricorrendo a un avventurismo militare sconsiderato».

Inoltre, rivolge critiche verso le misure sanzionatorie degli americani nei confronti della Russia, considerate degli «atti irresponsabili che non fanno altro che alimentare e prolungare il conflitto oltre a rappresentare una minaccia per l’umanità e che meritano una condanna da parte della comunità internazionale».

La proposta di Kiev

Mentre l’Ucraina rischia un altro blackout a causa di problemi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in seguito ai bombardamenti russi, il presidente Volodymyr Zelensky intervistato da Sky News suggerisce che per raggiungere più facilmente la fine delle ostilità, il territorio ucraino non occupato dovrebbe entrare nella Nato. L’invito però dovrebbe essere rivolto all’intera Ucraina entro i confini riconosciuti internazionalmente, così Kiev potrebbe negoziare la restituzione del territorio attualmente sotto il controllo russo.

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