Beirut, 29 Novembre 2024 – Rischia di terminare da un momento all’altro la tregua annunciata pochi giorni fa dal primo ministro Benjamin Netanyahu tra Israele e Libano, avanzata dagli Usa (Joe Biden si era detto grato per il successo raggiunto) nel tentativo di porre fine al conflitto che da mesi sta interessando il Medio Oriente.
«Sono pronto a un cessate il fuoco in qualsiasi momento» afferma Netanyahu intervistato da Channel 14, subito dopo l’ok alla tregua, ribadendo però che «non si tratta della fine delle ostilità» facendo poi un distinguo tra Libano e Gaza poiché, mentre nel primo l’Idf cerca di impedire a Hezbollah di riarmarsi, nella Striscia cerca di distruggere Hamas.
Il primo ministro inoltre ha spiegato di essere «pronti a una guerra intensa» in caso di violazioni dell’accordo con il Libano, confermando di aver dato istruzioni precise all’esercito di Israele. «Non solo opereremo chirurgicamente come stiamo facendo ora, e con la forza, ogni volta. Se ci sarà una violazione massiccia dell’accordo, ho ordinato all’Idf di prepararsi per una guerra ad alta intensità».
Scambio di accuse
Stando alle denunce dell’Idf infatti in più occasioni dall’inizio della tregua, che ha visto rientrare nel Paese numerosi sfollati, Hezbollah avrebbe ripetutamente violato l’accordo che, come stabilito dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli impone di ritirarsi dietro il fiume Litani a circa 30 km dal confine con Israele entro 60 giorni (per ritiro completo). Discorso analogo per l’Idf che avrebbe schierato degli uomini per ostacolare l’avanzata di Hezbollah nella parte libanese meridionale.
Allo stesso tempo però dal Libano arrivano le accuse a Israele in seguito a continui attacchi con dei raid aerei nella parte sud, mentre al centro un carro armato avrebbe colpito la Città di Kfarchouba, come confermato anche dall’agenzia Nna che parla anche del ferimento di due persone a Markaba. Hassan Fadlallah, membro di Hezbollah al Parlamento parla invece di soldati che sparano contro i civili che tornano nei loro villaggi. «Oggi ci sono violazioni da parte di Israele, anche in questa forma» afferma.