Bucarest, 25 Novembre 2024 – Con il 22,80% di voti in favore il candidato di destra indipendente Călin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi ieri (24 novembre) in Romania, capovolgendo completamente i pronostici degli esperti che davano vincente il primo ministro di centrosinistra, Marcel Ciolau, che invece ha ottenuto il 19,55% di voti. Il terzo posto (18,84%) spetta alla leader del partito di destra Usr, Elena Lasconi, giornalista e sindaca, mentre George Simon della destra filorussa è fermo al 14%.
Questo l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali marcate da una grande partecipazione, superando il 53% di affluenza alle urne (nel 2019 fu del 42% circa).
Verso il ballottaggio
Per sapere però chi guiderà la Romania succedendo a Klaus Iohannis, che ha guidato il Paese balcanico per due mandati quinquennali e che per legge non poteva più candidarsi, bisogna attendere l’8 dicembre quando si terrà il ballottaggio tra Georgescu e Ciolacu. Un peso importante lo avrà la formazione liberale di Lasconi e dei partiti di destra che potrebbero spingere per una coalizione portando così Georgescu alla presidenza. Contestualmente, il 1 dicembre si terranno le elezioni parlamentari in Romania.
A pesare sul risultato di queste elezioni la campagna elettorale incentrata sul conflitto tra Russia e Ucraina e sulle posizioni in merito agli aiuti verso quest’ultima.
Una carriera all’ombra della politica
Quasi sconosciuto a livello politico Călin Georgescu, classe 1962, ha da sempre ricoperto vari ruoli soprattutto in campo ambientale, di ricerca e sviluppo. In principio entrato all’Istituto nazionale di ricerca e sviluppo per il miglioramento fondiario, dove ha lavorato nel dipartimento di erosione del suolo, inizia una carriera internazionale alle Nazioni Unite dove diviene relatore speciale per le implicazioni per i diritti umani della gestione e dello smaltimento eco-compatibile di prodotti e rifiuti pericolosi. Successivamente è presidente del Centro di sostegno europeo per il Club di Roma e infine direttore esecutivo dell’Istituto dell’indice globale di sostenibilità delle Nazioni Unite.