Sanità, al via lo sciopero nazionale di medici e infermieri

 

Roma, 20 Novembre 2024 – La manovra finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri per il 2025 ha subito fatto storcere il naso al mondo della Sanità dove medici, infermieri e professionisti sanitari hanno deciso di prendere parte allo sciopero nazionale di 24 ore indetto da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, ma che vede la partecipazione di molte sigle sindacali. Lo sciopero di oggi è solo la prima protesta contro la manovra del Governo Meloni: infatti sono previste altre tre manifestazioni come quelle dei treni (2324 novembre) e quella generale del 29 novembre proclamato dalla Uil e Cgil che confermano l’adesione di molti settori compreso quello del trasporto pubblico locale.

Le motivazioni

Mentre giungono le prime informazioni in merito alle adesioni allo sciopero, che al momento sembra aver toccato circa l’85%, i sindacati rendono note le varie motivazioni per cui hanno deciso di scioperare. In testa alle ragioni la scarsità delle risorse economiche destinate al finanziamento dei contratti di lavoro compreso quello dell’ospitalità privata; la mancanza di attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; l’esiguo incremento dell’indennità di specificità infermieristica che non prevede nulla per le ostetriche; la mancanza di assunzione di personale; nessuna normativa sull’attivazione dei presidi di pubblica sicurezza all’interno degli ospedali italiani alla luce dei recenti fatti di cronaca; mancate riforme per le cure territoriali e ospedaliere; nessuna norma per sospendere l’Accordo tra Stato e Regioni sull’assistente infermiere.

Schillaci: «Aperti al dialogo»

Dal ministero della Salute il ministro Orazio Schillaci, impegnato nella presentazione del nuovo spot per la campagna nazionale sull’uso consapevole degli antibiotici, ha ribadito la piena disponibilità del ministero per incontrare i rappresentati sindacali. «Come abbiamo sempre fatto» – sottolinea – «per trovare una soluzione alle questioni rimaste aperte, come quella della defiscalizzazione della indennità di specificità per tutti gli operatori sanitari a un piano pluriennale di assunzioni nel servizio sanitario nazionale».

Ridare dignità e valore al lavoro dei medici”. Questo è quello che chiedono principalmente i sindacati poiché se i giovani professionisti scappano in massa all’estero, e si è costretti ad andare in capo al Mondo per cercare colleghi disposti a prendere il loro posto nei nostri ospedali, è perché non sono più disposti ad accettare di lavorare in queste condizioni”.

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