Kiev utilizza armi lungo raggio per la prima volta

 

Roma, 20 Novembre 2024 – Kiev avrebbe utilizzato missili Atacms per colpire una struttura militare vicino alla Città di Karachev nella Regione di Bryansk a circa 130 chilometri dal confine. A confermare la notizia l’esercito ucraino, mentre il presidente Volodymyr Zelensky, che ieri è intervenuto nel corso di una sessione plenaria straordinaria del Parlamento europeo, non ha menzionato l’utilizzo di tali armi, ma ha sottolineato che Kiev possiede armi lunga gittata e le impiegherà.

«Ora abbiamo Long Neptunes e Atacms. Useremo tutto questo» dichiara senza mezzi termini nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro danese Mette Frederiksen.

La dottrina nucleare di Putin

La notizia dell’attacco con armi a lungo raggio giunge contestualmente con l’approvazione del presidente Vladimir Putin dell’aggiornamento della nuova dottrina nucleare che stabilisce che “qualsiasi attacco convenzionale alla Russia con l’aiuto di una potenza nucleare potrebbero considerarsi un attacco congiunto alla Federazione Russa”. Il nuovo documento include le categorie di Stati e alleanze militari soggette a deterrenza nucleare.

Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca ha dichiarato in seguito all’attacco ucraino che in questo caso «sorge il diritto di reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le principali installazioni della Nato». «Ovunque si trovino» sottolinea affermando che «questa è già al Terza guerra mondiale».

Parole dure anche da parte del ministro degli Esteri Sergej Viktorovič Lavrov che ritiene impossibile l’utilizzo da parte di Kiev di questi missili a lungo raggio senza l’aiuto dei tecnici esperti americani «come ha più volte sostenuto Putin» ribadisce auspicando a una maggiore futura attenzione da parte degli Alleati.

Nuova denuncia di Seul

Mentre il conflitto prosegue e in molti criticano la retorica pericolosa di Vladimir Putin, da Seul giunge l’ennesima denuncia secondo cui Pyongyang avrebbe fornito a Mosca delle armi tra cui lanciarazzi multipli e obici confermando il sostegno della Corea del Nord alla Russia in questo conflitto. A riferirlo la Nis, agenzia di intelligence di Seul, nel corso di un’audizione parlamentare in merito ai rapporti tra i due Stati. “Ci sono 11mila soldati schierati in prima linea al confine di Kursk”, aggiungono.

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