Roma, 15 Novembre 2024 – “L’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie non è fondata e alcune specifiche disposizioni del testo sono illegittime”. Questa la decisione della Corte Costituzionale in merito alla legge avanzata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie della Repubblica italiana Roberto Calderoli, sottolineando che, al Parlamento “spetta il compito di colmare i vuoti smessi in evidenza per tutelare il principio di sussidiarietà”.
Secondo la Consulta, infatti, è proprio tale principio che regola la distribuzione delle funzioni tra lo Stato e le Regioni sottolineando nella nota che l’autonomia differenziata ha lo scopo di semplificare l’efficienza del sistema pubblico rispondendo al meglio alle esigenze della popolazione.
Le disposizioni illegittime
Parlando poi delle aliquote della compartizione al gettito dei tributi erariali, la nota spiega che la possibilità di modificarle con decreto interministeriale è incostituzionale. Questo perché stando alle previsioni, si potrebbero favorire quelle Regioni inefficienti che non sarebbero in grado di assicurare “il compiuto adempimento delle stesse funzioni, una volta ricevute le risorse dallo Stato per l’esercizio delle loro funzioni”. Al centro delle critiche anche la delega legislativa per determinare i livelli essenziali dei così detti Lep (Livelli essenziali di prestazioni), che rappresentano gli standard normativi della Repubblica in materia di diritti sociali e civili.
Tale delega sarebbe carente di criteri direttivi e per questo la Corte ha deciso di rimetterne l’esame al Governo ma limitando il ruolo costituzionale del Parlamento e allo steso tempo. Contestualmente la Corte ritiene incostituzionale che un Dpcm possa guidare l’aggiornamento dei Lep fino alla loro entrata in vigore stabilita dalla legge.
Le reazioni
Inevitabili le reazioni della politica. Al Nord Attilio Fontana, presidente della Lombardia, esulta poiché «si mette fine a chi definiva incostituzionale la legge Calderoli». Dal Veneto, Luca Zaia, sottolinea che tale decisione della Corte Costituzionale conferma che «un percorso in linea con la Costituzione» che «rappresenta un passaggio storico per il Paese e la Regione Veneto». Dal M5s Giuseppe Conte afferma che «la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità. L’Italia è una e solidale, la difenderemo sempre, con la massima determinazione», parole condivise anche da Vincenzo De Luca, della Regione Campania.