Assoutenti: allarme rincaro multe da gennaio 2025

 

Roma, 15 Novembre 2024 – Il nuovo anno potrebbe portare con sé alcune brutte notizie come il probabile aumento delle sanzioni stradali con una variazione tra il 6% e il 7% per l’adeguamento del Codice della strada all’inflazione. A lanciare l’avvertimento è Assoutenti, associazione dei consumatoti, che sottolinea come l’adeguamento abbia subito alcune sospensioni specialmente negli ultimi due anni (termini di aggiornamento previsti dallo stesso articolo 195 del Codice della strada) per non gravare ulteriormente dopo lo scoppio della pandemia da Coronavirus, per questo richiede l’intervento urgente del Governo per evitare improvvisi aumenti.

Il report

Secondo le previsioni di Assoutenti il rincaro potrebbe aggirarsi intorno al 6% con aumenti, anche importanti, in base all’infrazione commessa come, per esempio, il superamento dei limiti di velocità da 10 a 40 chilometri orari che ammonterebbe a 183 euro (invece di 173 euro), quello da 40 a 60 chilometri orari da 543 a 576 euro (+33 euro) arrivando a 896 euro per il superamento dei limiti di velocità oltre 60 km/h.

Commenta la situazione Gabriele Melluso presidente dell’associazione dei consumatori sostenendo che, anche se perseguire le violazioni stradali che mettono in pericolo la sicurezza pubblica è importante, «la sicurezza delle nostre strade non la si ottiene di certo con l’incremento delle multe» ma anzi, propone piuttosto un piano biennale educativo per le scuole superiori incentrato sulle tematiche della sicurezza stradale poiché strumento più performativo rispetto a un aggravio economico per una infrazione commessa.

Melluso per questo chiede l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché impedisca l’aumento delle sanzioni a partire dal nuovo anno «per evitare un’ulteriore stangata ai danni degli automobilisti italiani».

I rincari per Unc

Alle previsioni di Assoutenti si aggiungono quelle dell’Unione nazionale consumatori (Unc) che ritiene che gli aumenti per le multe potrebbero sfiorare addirittura il 17,6%; questo proprio perché il nuovo aggiornamento potrebbe tenere conto della sospensione nel periodo 2023 2024 e pertanto gli aumenti potrebbero tenere conto non solo dell’ultimo biennio, ma anche di quello precedente andando ad aggravare notevolmente la situazione delle famiglie italiane.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *