Teheran, 14 Novembre 2024 – «L’Iran non vuole nessuna pressione politica da parte dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea)». Queste le dichiarazioni di Ismail Baghaei portavoce del ministero degli Esteri iraniano intervistato dall’agenzia Irna in merito alla presenza nel Paese di Rafael Grossi, direttore generale dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite per un vertice con il presidente Massoud Pezeshkian, Abbas Araghchi, ministro degli Esteri iraniano e capo negoziatore nei colloqui sul nucleare del 2015 e Mohammad Eslami, capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana (Aeoi).
«La Repubblica islamica dell’Iran, in quanto Paese responsabile e impegnato nel Trattato di non proliferazione nucleare, che ha un programma pacifico, si aspetta che l’agenzia adotti un approccio indipendente e professionale, libero da pressioni politiche e considerazioni riguardanti l’Iran» ha sottolineato Baghaei, ribadendo che «ospitare il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è un chiaro segnale dell’approccio della Repubblica islamica dell’Iran per continuare la cooperazione con l’agenzia sulla base degli impegni e degli obblighi delineati nelle normative e nelle convenzioni internazionali pertinenti».
La situazione in Medio Oriente
Non muta intanto la situazione in Medio Oriente dove proseguono gli scontri nella notte, quando l’aeronautica militare israeliana ha intercettato due droni sui cieli siriani che si dirigevano verso il proprio territorio e l’Idf ha colpito con “almeno un attacco aereo sulla periferia a sud di Beirut” come scrive l’Afp riportando l’AfpTv che mostra alcune immagini di quanto accaduto. L’attacco fa seguito all’avvertimento ripreso anche dal portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano Avichay Adraee con cui si invitava la popolazione civile a trovare riparo ad almeno 500 metri da due edifici ritenuti celare strutture di Hezbollah.
Oggi inoltre c’è attesa per l’interrogatorio del capo dello staff del primo ministro Benjamin Netanyahu, Tzachi Braverman, da parte dell’unità reati gravi Lahav 443. L’uomo è sospettato di aver ricattato un ufficiale Idf per alterare i verbali delle riunioni in tempo di guerra.