Roma, 1 Ottobre 2024 – Mentre in Austria il Partito della libertà (FPÖ) di Herbert Kickl festeggia per la vittoria alle elezioni, la politica italiana e in articolare modo il centrodestra si divide dopo il commento del vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che auspica una forma di Governo a guida popolare «per estromettere l’FPÖ poiché bisogna respingere ogni rigurgito neonazista»
«Le battaglie politiche» – sottolinea – «si vincono sempre al centro per impedire che gli estremisti di destra e sinistra facciano danni. L’estrema destra da sola non è in grado di vincere, lo abbiamo visto anche il Francia».
Parole condivise anche dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, secondo cui l’FPÖ «è incompatibile con i valori del Partito popolare europeo, e in Europa non può e non deve esserci spazio per rigurgiti neonazisti. l’Unione europea ha fortunatamente robusti anticorpi democratici».
Salvini: «Bellissimo risultato»
Reazione completamente differente quella del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che accoglie con soddisfazione la vittoria. A margine di un convegno di Anci Lombardia a Milano ha dichiarato, in riferimento alle parole di Tajani, che «bisogna rispettare l’esito del voto, non credo che nei Paesi Bassi, Germania, Francia o Austria ci sia l’allarme neonazismo. Se gli austriaci hanno votato per il Partito della libertà, che parlano di sicurezza, contrasto all’immigrazione clandestina, difesa del lavoro e della famiglia fra le loro priorità, vuol dire che così la pensano gli austriaci».
Anche Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo si lascia andare in un commento duro giudicando «lunari» le parole del ministro Antonio Tajani poiché «questi commenti arrivano da partiti che da anni mal governo in Europa. Quando le forze di establishment perdono alle urne, iniziano a vedere fascisti e nazisti ovunque». Borchia inoltre sottolinea come questa sia una mossa politicamente inaccettabile a poche ore dalla commemorazione dell’eccidio di Marzabotto: «parlare di fascismo e nazismo, utilizzando strumentalmente orrori è una pratica che appartiene alla sinistra senza argomenti».