Elezioni in Austria, vittoria storica per l’FPÖ

 

Vienna, 30 Settembre 2024 – In Austria vince l’estrema destra. Si tratta della prima vittoria alle elezioni nazionali del secondo dopoguerra. Netta l’affermazione del Partito della libertà, guidato da Herbert Kickl, che ha ottenuto il 29,2% delle preferenze e conquistato 56 seggi. Un risultato storico, dato che la formazione di estrema destra ha guadagnato il 12,6% dei voti rispetto alle precedenti elezioni federali. Al secondo posto il Partito popolare del cancelliere Karl Nehammer, che arriva al 26,3% (52 seggi) perdendo ben l’11,2% rispetto alla precedente tornata elettorale.

«Il risultato di oggi non potrebbe essere più chiaro, siamo pronti a governare», ha affermato Kickl, ex ministro dell’Interno e stratega della campagna elettorale che guida il Partito dal 2021 e punta a diventare cancelliere. Ma non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, al Partito della libertà servirà comunque un accordo di coalizione per governare. Ma già alla vigilia del voto popolari e socialdemocratici hanno escluso la possibilità di appoggiare l’FPÖ e stanno già pianificando incontri fra di loro. Anche i popolari di Nehammer sono ostili all’idea di un Governo con l’estrema destra, pur avendo un molti punti in comune nel programma, soprattutto sul fronte immigrazione e taglio alle tasse.

Nel programma elettorale il Partito delle Libertà, intitolato “La fortezza Austria”, chiede la “remigrazione degli stranieri non invitati”, il raggiungimento di una Nazione più “omogenea” attraverso un rigido controllo delle frontiere e la sospensione del diritto di asilo attraverso una legge di emergenza. L’FPÖ chiede anche la fine delle sanzioni contro la Russia, è molto critico nei confronti degli aiuti militari occidentali all‘Ucraina e vuole uscire dalla Sky Shield Initiative, un progetto di difesa missilistica lanciato dalla Germania.

Possibili scenari

Nehammer, cancelliere uscente, ha dichiarato di essere «amareggiato» per la mancata conquista del primo posto da parte del suo partito, ma ha sottolineato di averlo riportato in auge dopo un calo dei sondaggi. Ha spesso detto che non formerà una coalizione con Kickl e ha affermato che «ciò che ho detto prima delle elezioni, lo dirò anche dopo». Inoltre ha ripetutamente escluso l’ingresso in un Governo guidato dall’attuale leader, descrivendolo come un «rischio per la sicurezza» del Paese, ma non ha scartato una coalizione con lo stesso Partito della Libertà: questo implicherebbe però la rinuncia di Kickl a una posizione nel Governo, cosa che appare molto improbabile con l’FPÖ al primo posto.

L’alternativa sarebbe un’alleanza tra il Partito Popolare e i socialdemocratici, con o senza il liberale Neos, che ha ottenuto il 9% dei voti. Per quanto riguarda i socialdemocratici infine, partito che ha guidato molti dei Governi austriaci del secondo dopoguerra, si è posizionato agli antipodi rispetto a Kickl e il loro leader Andreas Babler ha escluso di governare con l’estrema destra, definendolo «una minaccia per la democrazia».

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