Attacchi russi provocano cinque morti nel Donetsk

 

Roma, 8 Settembre 2024 – I bombardamenti russi hanno provocato la morte di cinque persone nella Regione di Donetsk. Il governatore dell’Oblast, Vadym Filashkin, ha fatto sapere, attraverso i propri canali telematici, che tre persone sono state uccise e quattro ferite nella Città di Kostyantynivka. Mentre due uomini di 50 anni sono stati uccisi in un bombardamento vicino Toretsk. I tre uccisi a Kostyantynivka erano uomini di età compresa tra i 24 e i 69 anni. Un blocco multipiano, un edificio amministrativo e un negozio sono stati danneggiati nell’attacco, ha riferito sempre Filashkin. Si ricorda che Kostyantynivka viene colpita dai russi con missili, bombe e artiglieria in modo regolare.

Nei giorni scorsi almeno 240 soldati russi sarebbero rimasti uccisi nel Donbass, in corrispondenza del fronte di Pokrovsk, la cittadina ucraina, altamente strategica e oramai semidistrutta, dove i russi stanno concentrando i propri sforzi bellici, avanzando lentamente e a costo di grandi sacrifici. Lo ha comunicato ufficialmente lo stato maggiore militare ucraino. In quell’area si sarebbero svolti 168 scontri, 70 attacchi aerei, 90 attacchi missilistici e 581 attacchi con droni.

A Zaporizhia iniziata la costruzione di scuola sotterranea

Nella Regione ucraina di Zaporizhia è iniziata la costruzione della settima «scuola sotterranea». La struttura dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno. Lo ha affermato il capo dell’amministrazione regionale, Ivan Fedorov, come ha diffuso Ukrinform. Il progetto, del valore di oltre 95 milioni, prevede sussidi governativi e cofinanziamenti dal bilancio regionale.

L’Occidente non tema minacce nucleari

William Burns, capo della Cia, ha esortato l’Occidente a non farsi intimidire dalle minacce nucleari della Russia, perché il presidente Vladimir Putin è in realtà solo un «bullo» il cui «tintinnio di sciabole» non dovrebbe essere sempre preso troppo alla lettera. Burns ne ha parlato a Londra, in occasione di un dibattito organizzato dal Financial Times. Riguardo all’utilizzo sul territorio russo dei missili a lungo raggio Storm Shadow e al rischio di una conseguente escalation, Burns ha affermato: «Nessuno di noi dovrebbe prendere alla leggera i rischi di un’escalation.

C’è stato un momento nell’autunno del 2022 in cui ho pensato che ci fosse un rischio reale di potenziale uso di armi nucleari tattiche» da parte della Russia. «Le truppe erano state respinte a nord e avevano abbandonato Kherson a sud. Il che indusse a credere che avrebbero potuto cercare di usare un’arma nucleare se si fosse sviluppata una disfatta». La linea del fronte poi si stabilizzò.

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