Roma, 22 Agosto 2024 – L’Italia rappresenta, in termini di occupazione dei laureati, il fanalino di coda dell’Ue. A rilevarlo lo studio condotto dall’Eurostat che dimostra le numerose difficoltà che incontrano i neolaureati under 35 ad affacciarsi nel mondo del lavoro.
I dati
L’analisi infatti dimostra come per il 2023 il sistema Paese si colloca all’ultimo posto in Europa per tasso di assorbimento tra donne e uomini appena laureati. Sempre lo scorso anno, inoltre, il tasso di laureati occupati in Ue era circa dell’83,5%, confermando una crescita costante a partire dal 2013 eccezione fatta nel 2020 a causa della pandemia da Coronavirus. A occupare il primo posto per il tassi di occupazione di laureati più alto è Malta con il 95,8%, seguita dai Paesi Bassi e Germania, in coda Romania e Grecia che comunque superano l’Italia con il 67,5%.
Il dato negativo sottolinea i ritardi del Belpaese rispetto l’obiettivo Ue di avere il 45% dei neolaureati under 35 occupati entro il 2030 ed essendo la terza economia in Europa solleva perplessità legate allo sviluppo economico della Nazione.
Differenze uomo-donna
A pesare sull’analisi di Eurostat anche le differenze tra uomo e donna che variano a seconda dello Stato membro europeo. Al 2023 il tasso di occupazione era dell’85% per gli uomini e dell’82% per le donne, differenze evidenziate anche dal campo di studi e dalle domande di mercato: studi basati su scienza e tecnologia vedono soprattutto studenti maschi. Questa spaccatura tra i due sessi è riscontrata in 18 Paesi dove gli uomini hanno un tasso di occupazione più alto rispetto alle donne, come in Repubblica Ceca che rappresenta il caso più evidente, dove il tasso di laureati maschi occupati supera del 19,4% quello delle donne.
Situazione opposta nel 2023 in 9 Stati membri dove il tasso più alto di occupazione delle laureate era rappresentato dalla Bulgaria con il 6,0%.