Roma 2 Agosto 2024 – Ad Ankara, al termine di una lunga serie di trattative segrete, Russia e Bielorussia hanno liberato 16 prigionieri occidentali, ottenendo in cambio la consegna di 10 detenuti negli Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia e Norvegia. Joe Biden ha definito lo scambio «un capolavoro della diplomazia». Mosca ha rilasciato il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich. Era stato arrestato nel marzo 2023 e condannato per spionaggio a 16 anni. Anche l’ex marine americano Paul Whelan è ritornato in Patria.
Liberazioni eccellenti
I Paesi occidentali sono anche riusciti a ottenere la liberazione di Ilya Yashin, oppositore del regime. Nonché della giornalista Alsu Kurmasheva, di nazionalità russo americana che lavorava per Radio Free Europe/Radio Liberty, condannata a sei anni e mezzo per aver «diffuso false informazioni» sull’esercito russo, con il libro “Saying No To War“. E del russo-britannico, Vladimir Kara-Murza, condannato per accuse di vilipendio delle forze armate e tradimento.
Gli altri prigionieri liberati dai russi
Tra gli altri figurano: Oleg Orlov, difensore dei diritti umani, condannato a due anni e mezzo per aver criticato l’esercito russo; Sasha Skochilenko, a sette anni per aver sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato di San Pietroburgo con messaggi antiguerra; Kevin Lik, russo-tedesco, condannato a quattro anni per aver spedito fotografie a rappresentanti di governi stranieri; Ksenia Fadeyeva, collaboratrice di Alexei Navalny, nove anni per aver costituito «un gruppo estremista»; Liliya Chanysheva, condannata a sette anni e mezzo, poi aumentati a nove e mezzo. Vicino a Navalny c’era anche Vadim Ostanin, nove anni per estremismo.
I prigionieri liberati dalla Bielorussia
Da Minsk è stato consegnato il tedesco Rico Krieger, condannato a morte e poi graziato dal presidente Lukashenko. Krieger lavorava per la Croce Rossa tedesca. Era stato accusato di aver collocato esplosivi su un binario ferroviario su mandato dell’intelligence ucraina.
I prigionieri consegnati dall’occidente alla Russia
La Germania ha rilasciato, non senza perplessità, un assassino russo, Vadim Krasikov, colonnello dei servizi segreti russi FSB, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Zelimkhan Khangoshvili. La sua liberazione è stata il perno attorno cui ha ruotato l’intera operazione. Mosca ha infine ottenuto Vladislav Klyushin e Roman Seleznev. La Polonia ha liberato Pavel Rubtsov (Pablo Gonzales), considerato una spia. La Slovenia ha consegnato le spie Artem Dultsev e Anna Dultseva. La Norvegia ha rilasciato Mikhail Mikushin.