Bruxelles, 31 luglio 2024 – In un’ottica di riduzione dei rifiuti e incentivi verso una politica economia più green, come stabilito dalle nuove norme della direttiva Ue su inquinamenti ed economia circolare, entrano in vigore le nuove regole del cosiddetto “diritto alla riparazione” dei consumatori che dovrebbero incoraggiare delle pratiche di vendita responsabili e soprattutto nuove abitudini di consumo.
Questa nuova direttiva Ue si rivolge direttamente agli ordinamenti giuridici nazionali, ma non essendo direttamente applicabile ogni Stato membro ha tempo per adeguarsi fino al 31 luglio del 2026 in modo da inserire nella legislazione interna le norme che la compongono.
Un vantaggio per i consumatori
Il diritto alla riparazione agevolerà i cittadini spronandoli a non sostituire periodicamente i propri dispositivi, ma a ripararli, laddove possibile, in modo tale da ridurre la quantità di emissioni inquinanti causati sia dalla produzione dei dispositivi e nello smaltimento dei rifiuti e garantisce un risparmio considerevole per i consumatori. Tale diritto inoltre va oltre il regolare periodo di garanzia legale, come spiegato da Didier Reynders, commissario per la Giustizia, che ha affermato: «le nuove regole renderanno le riparazioni una realtà, e non solo durante il periodo di garanzia legale. Questo contribuirà anche allo sviluppo dell’intero ecosistema della riparazione, del riutilizzo e della ristrutturazione».
Non solo, i produttori avranno l’obbligo di offrire al cliente dei prezzi accessibili per ogni servizio di riparazione e i tempi dovranno essere ragionevoli sia che si tratti di riparazioni svolte da personale qualificato sia che si tratti di fornire il pezzo di ricambio qualora il consumatore possa procedere alla riparazione in maniera autonoma.
Divieto pratiche contrarie alla riparazione
Per incentivare la cultura dei riuso la garanzia per i prodotti riparati sarà estesa di un anno e i consumatori avranno a disposizione una piattaforma europea divisa per i Ventisette, in cui trovare i centri qualificati che offrono i servizi di riparazione compresa anche la vendita di apparecchiature ricondizionate (anche una parte dedicata alle valutazioni dei servizi offerti). Parlando invece dei rivenditori, la direttiva europea vieta tassativamente ogni pratica che impedisce la riparazione del dispositivo e sanziona chi dovesse rifiutarsi di ripararlo. Non solo, le aziende produttrici dovranno fornire i pezzi di ricambio e non potranno impedire ai consumatori di utilizzare ricambi di seconda mano o che siano stampati in 3d.