Caracas, 29 luglio 2024 – Con un 51,2% di voti in favore Nicolas Maduro ha vinto le elezioni presidenziali del Venezuela riconfermandosi alla guida del Paese per la terza volta. A rendere noto l’elisito delle elezioni che ha lasciato stupite molte persone dato che i sondaggi davano vincente il candidato dell’opposizione Edumndo Gonzales Urrutia (44,2% di voti), il Consiglio elettorale nazionale, organo controllato dal Governo.
Maduro, leader del Partito Socialista Unito del Venezuela, al potere dal 2013 ha festeggiato davanti il palazzo presidenziale con i suoi sostenitori ringraziandolo per il supporto e affermando che «il fascismo in Venezuela, terra di Bolivar e di Chavez (suo predecessore, ndr), non passerà mai. Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela».
L’opposizione denuncia i brogli
L’esito delle elezioni presidenziali non è piaciuto all’opposizione che secondo la leader Marina Corina Machado è opera di irregolarità, denunciate a partire dall’inizio dello sbroglio elettorale. «Combatterò per imporre la verità. Sappiamo tutti cosa è accaduto oggi» afferma Machado.
«Ritardano la trasmissione dei dati al centro computazione e la conseguente pubblicazione dei verbali» dichiara l’ex deputata Delsa Solorzano sottolineando che molti dei testimoni sono allontanati dai seggi, mentre altri rifiutano di inviare i risultati delle schede conteggiate.
La replica di Maduro
Mentre anche la comunità internazionale esprime i propri dubbi sulla vittoria di Maduro che guida il Paese col pugno di ferro, come il ministro degli Esteri Antonio Tajani che su X ha chiesto “risultati verificabili e accesso agli atti” e il segretario di Stato americano Antony Blinken afferma che gli Usa sono preoccupati che “il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti popolari”, il neoeletto Nicolas Maduro denuncia a sua volta alcuni tentativi di brogli da parte dell’opposizione e afferma che il Consiglio elettorale ha subito alcuni attacchi hacker «per impedire che il popolo venezuelano avesse il suo risultato ufficiale».