Trieste, Papa Francesco: «Indifferenza è cancro per democrazie»

 

 

Trieste, 7 Luglio 2024 – «Certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone sono ipocrisia sociale. Dietro questo prendere le distanze dalla realtà sociale c’è l’indifferenza che è un cancro per le democrazie, un non partecipare». Queste le parole di Papa Francesco intervenuto alla 50esina Settimana Sociale dei cattolici in Italia intitolata “Al cuore della Democraziache chiudono i lavori aperti il 3 luglio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Democrazia è quell’ordinamento civile nel quale tutte le forze sociali giuridiche ed economiche, nella pienezza del loro sviluppo gerarchico, cooperano proporzionalmente al bene comune, rifluendo nell’ultimo risultato a prevalente vantaggio delle classi inferiori» afferma Francesco riportando le parole del beato Giuseppe Toniolo che diede inizio a questa importante manifestazione cattolica.

L’arrivo di Sua Santità

Giunto intorno alle 7,45 al Centro Congressi di Trieste 1200 persone hanno accolto Sua Santità con ovazioni e applausi. Ad accoglierlo il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna; mons. Luigi Renna, presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali e arcivescovo di Catania; mons. Enrico Trevisi, vescovo di Trieste e dalle istituzioni locali come il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga; il prefetto Pietro Signorelli; l’amministratore delegato di “Generali” Philippe Donnet e dal sindaco triestino Roberto Dipiazza.

Francesco: «Trarre insegnamenti dal passato senza mitizzarlo»

É fondamentale trarre insegnamenti dal passato senza mitizzarlo, “per costruire qualcosa di buono nel nostro tempo” afferma Papa Francesco parlando dell’avvento della democrazia in Italia al fine della seconda guerra mondiale. «Grazie anche al contributo dei cattolici, si può andare fieri di questa storia sulla quale ha inciso l’esperienza delle Settimane Sociali».

Solleva poi alcuni timori sulla precaria salute della democrazia nei tempi attuali poiché «in gioco c’è il bene dell’uomo e niente di ciò che è umano ci può essere estraneo. É la fraternità che fa fiorire i rapporti, il prendersi cura gli uni degli altri che richiede di pensare come un popolo» conclude facendo una distinzione tra populo e populismo “che non sono la stessa definizione”.

Zuppi: «Al cuore della democrazia c’è la persona»

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, il cui intervento segna la fine dell’incontro della Settimana Sociale dei cattolici in Italia, ha sottolineato in un punto stampa con i giornalisti che tutte le esperienze trasmesse in questa occasione «hanno fatto emergere una bellissima realtà della Chiesa cattolica dimostrando come al cuore della democrazia c’è la persona».

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