Elezioni Iran, sfida aperta tra Pezeshkian e Jalili

Roma, 29 Giugno 2024 – Un testa a testa tra riformisti e fondamentalisti, questo è il risultato del primo spoglio in seguito alle elezioni presidenziali (seggi chiusi a mezzanotte ora locale, le 7,00 in Italia) in Iran che vedono in testa Massoud Pezeshkian, al 42,6% e Saeed Jalili, al 38,8%. A rendere noto l’esito l’Irna (agenzia di stampa della Repubblica Islamica) che cita Mohsen Eslami, portavoce del Comando elettorale statale e dall’agenzia Tasnim che sottolineando come gli altri candidati in corsa alla presidenza, l’ex ministro dell’Interno iraniano, (Associazione Chierici Iraniani) Mostafa Pourmohammadi e Mohammad Baqer Qalibaf speaker del Parlamento iraniano hanno ottenuto rispettivamente 95.172 voti e 1.620.628  voti in favore, ipotizza che Pezeshkiane e Jalili andranno al ballottaggio il 5 luglio.

 

Khāmeneī, «Non dubitate»

Queste elezioni presidenziali convocate in seguito all’incidente in elicottero che è costato la vita, lo scorso maggio, al presidente Ebrahim Raisi, hanno subito due proroghe per cercare di richiamare e incentivare l’affluenza alle urne. Al momento sembrerebbe che abbiano votato il 40% dei cittadini aventi diritto, ma i dati definitivi forse saranno resi noti nel corso della giornata. Sull’importanza del voto si è espresso nella mattinata di ieri anche la Guida Suprema dell’Iran, l’Āyatollāh Alī Khāmeneī, che ha invitato la popolazione a recarsi alle urne, con un appello rivolto in particolar modo a quella parte di popolo incerta: «Per coloro che nutrono dubbi sul voto, non c’è motivo di averne. È facile e non dà loro fastidio nè prende loro tempo, anzi, porta molti benefici» aveva affermato.

Feriti due agenti

Non sono mancati momenti di tensione. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Irna un gruppo armato ritenuto vicino ai separatisti del Baluchistan ha assalito un’auto che trasportava le schede elettorali nella provincia del Sistan-Baluchistan causando la morte di due agenti. Nelle giornate precedenti invece non sono mancati disagi e segnalazioni di rallentamenti a internet e alcuni attivisti e dissidenti avevano invitato a boicottare le urne per protestare contro la violenza del regime degli ayatollah.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *